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Primo maggio al Museo delle cere e all’Orto botanico: l’università di Cagliari tiene aperti i suoi gioielli

Museo delle cere di Cagliari

Museo delle cere di Cagliari

L’Orto botanico e il Museo delle Cere anatomiche dell’Università di Cagliari saranno aperti anche domani 1 maggio. Il polmone verde dell’Ateneo del capoluogo rispetterà il consueto orario continuato dalle 9 alle 18, mentre le Cere del Susini – nella collezione curata dal professor Alessandro Riva – potranno essere ammirate negli stessi tempi di apertura della Cittadella dei Musei.

In viale Sant’Ignazio saranno visitabili, come di consueto, tutte le collezioni, gli spazi e le strutture museali per tutta l’estensione di circa 5 ettari: all’interno si trovano circa 2000 specie vegetali  – 600 alberi (con esemplari monumentali appartenenti ai generi Ficus, Phytolacca, Dracena, Casuarina, Eucalyptus, Dasylirion, Nolina), 550 arbusti, 75 lianose, 800 specie coltivate in vaso e circa mille piante grasse distinte in diverse coltivazioni. Meritano di essere visitate anche la Grotta Gennari, la Vasca a trifoglio, la Cava romana e il Centro Conservazione Biodiversità (CCB); la Passeggiata sopraelevata, la Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) ed il Museo Botanico (MBK). In vigore da tempo una serie di agevolazioni tariffarie, con sconti e riduzioni per varie categorie di visitatori, tra cui gli abbonamenti per famiglie: gli studenti dell’Università di Cagliari, per esempio, hanno ingresso gratuito durante tutto l’anno.

Le splendide cere anatomiche custodite nella Cittadella Universitaria dei Musei di Cagliari raccontano al visitatore interessanti e avvincenti storie (mediche e non) del passato della Sardegna, degli Stati italiani e dell’Europa della fine del XVIII secolo e della prima decina di quello successivo. Infatti gli anni tra la fine del 1700 e la prima metà del 1800 furono caratterizzati da una serie di avvenimenti estremamente importanti per la società sarda.

La raccolta delle Cere anatomiche cagliaritane, curata dal professor Alessandro Riva, è considerata una delle collezioni più belle al mondo, e oltre a descrivere perfettamente il corpo umano, testimonia lo stato delle conoscenze mediche e chirurgiche dell’epoca.

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