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Gabriele Del Grande, la compagna in diretta telefonica durante l’incontro a Cagliari per chiederne la liberazione

«Quando ho sentito la sua voce, gli ho detto che mi è sembrata molto diversa, più tenue. Mi ha risposto che è per via dello sciopero della fame. Lui è un tipo molto tosto che non si fa piegare neanche da queste situazioni. Siamo in ansia, ma ci ha chiesto di essere forti e continuare a mobilitarci tutti insieme per i suoi diritti». Con queste parole, Alexandra d’Onofrio, fidanzata di Gabriele Del Grande, ha raccontato della telefonata avuta con lui. L’ha fatto via Skype davanti alle tante persone che ieri pomeriggio si sono ritrovate in piazzetta Savoia, nel Centro di quartiere La bottega dei sogni, per chiedere la liberazione del blogger e documentarista toscano arrestato in Turchia il 10 aprile.

Dopo essere riuscito a incontrare il console italiano e il suo avvocato, ha deciso di porre fine allo sciopero della sete, ma prosegue quello della fame. Gabriele è da anni impegnato nel sociale e ha sempre girato il mondo per dare voce alle popolazioni che subiscono guerra, fame e persecuzioni. Nel 2006 ha creato l’osservatorio Fortress Europe, da cui è nato il suo blog che elenca tutti i singoli eventi di morti e naufragi dei migranti dal 1988.

Nel 2014 ha realizzato, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, il documentario “Io sto con la sposa” che racconta la storia vera di cinque profughi palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia organizzano un finto matrimonio e riescono a raggiungere Stoccolma.

L’incontro di ieri pomeriggio si è svolto in contemporanea con la mobilitazione nazionale e ha visto la partecipazione di decine di persone e associazioni, tra cui Amnesty InternationalRefugees Welcome, Terra Battuta e tante altre.

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