Una clamorosa quanto inaspettata richiesta di commissariamento per il comune di Cagliari è stata inoltrata dal comitato “Rumore, no grazie” al presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru. Il motivo che ha indotto gli attivisti del silenzio in città è la mancata adozione dei Piani di risanamento acustico dei quartieri di Is Mirrionis, Santa Gilla -Sant’Avendrace, CEP, Quartiere Europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri. Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra contro l’amministrazione comunale. «L’inerzia del Comune – spiega il presidente del comitato, Enrico Marras – richiede alla Regione un rapido esercizio dei poteri sostitutivi a tutela della salute e della vita delle persone e dell’ambiente».
Il braccio di ferro sull’inquinamento acustico va avanti da anni. «Quello che emerge dolorosamente dal Piano acustico comunale – incalza l’attivista- è che i sette quartieri richiamati si trovano nella stessa condizione di “emergenza sanitaria” di Stampace e Marina, come riconosciuto dalla stessa Regione. Con l’aggravante che i rispettivi abitanti non sono mai stati informati dal Comune delle conseguenze che possono derivare dalla condizione in cui vivono e del fatto che “il rumore uccide ed è causa di malattie gravi e invalidanti”, secondo quanto scrive una fonte più che autorevole: l’Organizzazione Mondiale della Sanità».
Anni di rilevamenti fonometrici ad opera di soggetti diversi, pubblici e privati, – sempre secondo il comitato antirumore – conducono allo stesso risultato: Cagliari è una città gravemente inquinata per le inadempienze dei suoi amministratori. La parola passa ora alla Regione. La richiesta verrà presa in considerazione o verrà respinta?