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“Freemmos” , due giorni di riflessione sullo spopolamento dei piccoli comuni sardi

Baradili - foto Unione di comuni della Marmilla

In Sardegna, c’è chi parte, e c’è chi chi resta. Chi resta  però non fa figli e i sardi sono sempre meno. Ci sono intere comunità che scompariranno nell’isola se non si affronta il problema dello spopolamento in modo concreto e non solo come un trend topic, ovvero l’argomento più dibattuto del momento. A sensibilizzare sulla questione ci ha pensato la Fondazione Maria Carta che da anni si occupa di promuovere la musica e cultura tradizionale sarda e che quest’anno ha organizzato con la collaborazione di due fra i comuni più piccoli della Sardegna, una due giorni di musica e arte per dibattere sul tema.

Nasce come fusione fra due realtà, quella locale e quella internazionale, il termine che dà il nome alla manifestazione che si terrà a Monteleone Rocca Doria e a Baradili, rispettivamente il 25 aprile il 14 maggio prossimi, e che ha come tema centrale lo spopolamento dei comuni sardi. “Freemmos”, infatti, è un gioco di parole fra free – termine inglese che vuol dire “libero” e frimmos – che in sardo significa “fermo” -, e indica la necessità di essere liberi nel restare. Un neologismo che racchiude in sé la riflessione sul fenomeno dello spopolamento in atto in Sardegna già da tempo ma che nei piccoli comuni, quelli che spesso sono meno coperti dai servizi essenziali, ha delle conseguenze immediate sulla comunità.

«Non vogliamo risolvere qui il problema – ha precisato Leonardo Marras, presidente della fondazione – ma pensiamo sia necessario almeno accendere un riflettore su questi problemi e su questi piccoli comuni che sono comunque delle realtà che tengono viva la lingua e la cultura sarda».

La scelta dei due comuni non è casuale. Baradili, nella provincia di Oristano, conta solo 82 abitanti ed è il più piccolo comune della Sardegna. Se la tendenza non si inverte, ben presto questa comunità scomparirà. Nonostante gli oscuri presagi, il piccolo comune dell’oristanese è attivo su tanti fronti per cercare di recuperare e tenere viva la memoria storica e in particolare quella delle tradizioni locali. E se da una parte c’è la tradizione culinaria – Baradili ospita infatti la pizzeria del celebre chef sardo Roberto Petza – dall’altra c’è la tradizione ludica. Con il progetto Olympias infatti che sarà presentato anche durante “Frimmos”, sono stati ripresi e fatti conoscere gli antichi giochi dei bambini, recuperando quindi anche un grande patrimonio antropologico. «I piccoli comuni conservano una parte importante della nostra identità – ha ricordato Lino Zedda, sindaco di Baradili – che rischia di scomparire se scompare il paese».

Di poco più numerosi sono gli abitanti di Monteleone Rocca Doria, comune della provincia di Sassari. 107 abitanti per un comune che ha cercato nel tempo di aprirsi anche al turismo, avviando ad esempio delle iniziative per il recupero delle tradizioni locali come quella del pane, che ha portato alla creazione della Casa del pane. Non solo. Le due cave presenti nel territorio comunale sono state di recente recuperate rispettivamente come teatro all’aperto, grazie alla suggestiva scenografia naturale, e come parco avventura.

Insomma, fra arte e musica, “Fremmos” sarà quindi l’occasione per portare avanti una riflessione e provare a tirar fuori delle proposte che diano alla politica dei suggerimenti concreti per limitare il fenomeno dello spopolamento. Tanti i gruppi musicali sardi e internazionali, che parteciperanno alle due giornate e altrettanto numerosi gli ospiti invitati a partecipare ai diversi dibattiti.

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