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Un debutto storico: Han è il primo nord coreano a giocare in Serie A. Un esordio che fa parlare e non solo di calcio

Un debutto destinato a suo modo storico. La gara contro il Palermo che ha regalato al Cagliari la certezza, non ancora matematica ma quasi, della permanenza in serie A, verrà anche ricordata per un fatto curioso nella storia della Serie A: l’esordio del primo giocatore nord coreano nella massima serie.

L’ingresso del giovane attaccante asiatico Han Kwng-Son è avvenuto a soli quattro minuti dal novantesimo, con la gara ormai incanalata verso la vittoria rossoblù, uno scampolo di partita troppo breve per dare un giudizio tecnico ma la grinta mostrata da Han nelle poche occasioni in cui si è potuto mettere in mostra va già ben sperare. Resta ancora tanta curiosità, ma le ottime prove di Han con la squadra Primavera allo scorso torneo di Viareggio sono un ottimo antipasto. L’impatto con la serie A ovviamente è altra cosa, ma le occasioni per testarlo non mancheranno. Senza l’assillo della classifica e di una salvezza ormai conquistata, è probabile che Rastelli concederà altro spazio all’attaccante.

Il tesseramento del giovane coreano, classe 1998 e un ingaggio lordo di 1200 euro più vitto e alloggio, ha fatto discutere anche sotto altri aspetti, diversi da quelli solitamente legati al campo. Sembra che sul suo arrivo in Italia ci sia lo zampino del senatore Antonio Razzi: secondo quanto riportato dal quotidiano “La Stampa” di Torino, Razzi sarebbe partito alla volta di Pyong-Yang con il responsabile dell’Italian Soccer Management di Perugia Alessandro Dominici, e attraverso l’agente Alessandro Stemperini sarebbe stato segnalato al diesse del Cagliari Capozucca. Un trasferimento “sui generis”, con il governo di Kim Jong-un che ha dato il benestare ad Han per lasciare il paese, un permesso per niente scontato. La mossa di Pyong Yang rientra infatti nella strategia della Corea del Nord di “formare dei calciatori più forti di Messi”. Ma le curiosità intorno all’arrivo del giovane Han in Italia non sarebbero finite qui. Il caso è arrivato anche in Senato, ed è stato oggetto di un’interrogazione parlamentare da parte di due deputati del PD. Nell’interrogazione si legge che “la presenza di giocatori nordcoreani a così alto livello nelle squadre di calcio italiane di Serie A darebbe massima evidenza alla violazione delle sanzioni internazionali nei confronti della Corea del Nord, nonché configurerebbe la presenza nel nostro Paese di lavoratori extracomunitari con minori garanzie di godimento dei diritti e delle libertà civili”.

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