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Gaetano Mura, l’Ulisse sardo, trasforma la platea del Teatro Massimo nella stiva della sua barca “Italia”. E i suoi diari di bordo diventano spettacolo

Ieri sera Gaetano mura ha portato il mare nel cuore della città, al Teatro Massimo ha incantato la platea trascinandola nelle correnti degli Oceani del Sud, che lui ha solcato in solitaria a bordo della sua imbarcazione Italia.

Si apre con questo appuntamento il “Marina Cafè Noir”, che quest’anno avrà come tema il mare, e quale migliore occasione se non quella di raccontare la straordinaria impresa, tutta sarda, del velista di Cala Gonone, che il 15 ottobre è salpato alla volta degli Oceani del Sud per battere il record di circumnavigazione del globo.

L’impresa si è purtroppo fermata a Fremantle, in Australia Occidentale, dove la barca è approdata l’ultimo giorno dell’anno, ferita da alcune serie avarie, ma Gaetano ha cercato di regalarla al pubblico cagliaritano attraverso i suoi diari di bordo letti da Marco Spiga con il sottofondo del dub elettronico del musicista Arrogalla.

 

 

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