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Il 2017 sarà l’Anno del Gallo. All’Università di Cagliari si festeggia il Capodanno cinese

Danza del Drago

Biglietti rossi appesi all’albero dei buoni propositi, spettacoli di arti marziali, un maestoso dragone danza, ondeggiando, per richiamare gli spiriti benigni e, con essi, la buona sorte. Ritmi millenari hanno scandito tradizioni e riti lontani. E, per finire, l’augurio gioioso di ‹‹jinian kuai le›› (鸡年快乐). No, non siamo in una città della Cina, né in una delle numerose Chinatown sparse in tutto il mondo. Ad essere avvolta da un’atmosfera tipicamente orientale è, invece, l’Università degli Studi di Cagliari. Ieri sera, in occasione della vigilia, il Campus di viale Sant’Ignazio è stato teatro dei festeggiamenti del Capodanno cinese. Una bellissima iniziativa per celebrare e accogliere quello che per i cinesi è l’Anno del Gallo.

Il magico evento è stato organizzato dallo staff dell’Aula Confucio di Cagliari – inaugurata nel capoluogo sardo lo scorso 29 aprile 2016 – in collaborazione con l’Associazione della Sardegna per l’amicizia e la cultura cinese. Ad aprire le celebrazioni sono stati Barbara Onnis – Responsabile scientifico dell’Aula Confucio di Cagliari – e Stefano Usai – Preside della facoltà di Scienze Giuridiche, Economiche, e Politiche dell’Università di Cagliari.

L’Aula Confucio cagliaritana è nata grazie ad un accordo siglato nel dicembre 2014 tra l’Università di Cagliari e lo Hanban di Pechino (un’istituzione no-profit affiliata al ministero dell’Educazione della Repubblica Popolare Cinese) e tra le numerose attività, cui l’Aula si dedica, vi è, in primis, l’organizzazione di corsi di lingua cinese. In virtù della recente inaugurazione, questa è stata ‹‹La prima volta che l’Aula Confucio di Cagliari ha festeggiato il Capodanno cinese›› – ci spiega Barbara Onnis – ‹‹Il primo evento culturale doveroso, non solo per l’importanza di tale ricorrenza, ma anche perché, oltre alla diffusione della lingua, una delle missioni dell’Aula è appunto quella di diffondere la conoscenza della cultura e delle tradizioni cinesi››. Tra l’altro l’interesse dei cagliaritani per tali attività è in costante aumento.

In Cina i festeggiamenti per il Capodanno – meglio noto come “Chunjie” (春节) ovvero Festa di Primavera – sono la ricorrenza più attesa e sentita di tutto l’anno, un evento molto antico che risale addirittura al 1600 a. C. Un altro termine molto usato per indicarla è quello di Capodanno agricolo,  (“nonglixinnian” – 农历新年) poiché essa inaugura l’inizio di un nuovo anno agricolo che cade quando nasce la nuova luna, nel primo giorno del primo mese lunare. Ecco perché tale festività non ha mai una data precisa, ma ricorre in un giorno differente ogni anno, solitamente tra il 20 gennaio e il 19 febbraio del nostro calendario gregoriano. I festeggiamenti, inoltre, cominciano ben prima della vigilia, durano quindici giorni, e si concludono con la famosa Festa delle Lanterne.

Per i cinesi la Festa di Primavera assume soprattutto il significato di “hui jia” (回家) ovvero “tornare a casa”; essa è, infatti, un grande momento di riunione che coinvolge tutti i familiari: ogni anno milioni di cinesi si muovono per ritornare nel proprio paese d’origine e sono oltre 2,5 miliardi gli spostamenti registrati nell’arco di questa ricorrenza.

Il Capodanno cinese rappresenta, inoltre, la nuova vita che si rigenera e le tradizioni che la precedono e la accompagnano sono tantissime. La pulizia della casa, il colore rosso onnipresente, i cibi consumati durante la vigilia, i doni delle “hongbao” (红包), ovvero le buste rosse che contengono soldi, sono tutti rituali carichi di significati simbolici. Il colore rosso, ad esempio, ha il potere di scacciare la sfortuna e di allontanare il mostro chiamato “Nian” (年) che – secondo la leggenda tradizionale – proprio durante la vigila si abbatteva sulla popolazione con lo scopo di uccidere. La stessa vigilia – momento centrale del Capodanno – simboleggia l’unità familiare, così come i cibi che si consumano, tra cui la torta di riso, i ravioli, e un grande pesce, sinonimo, quest’ultimo, di unità e riunione familiare.

E se non sempre è possibile stare in famiglia, perché si è troppo lontani dal proprio paese, i momenti di condivisione possono essere ricreati ovunque. Magari anche in una terra lontana e, perché no, insieme agli amici sardi: ‹‹Sono davvero contenta di essere qui, perché oggi tanti amici hanno voluto stare con me per festeggiare il nuovo anno, spero che si divertano›› – ci dice Zhang Wenwen, docente madrelingua presso l’Aula Confucio.

Ad animare i festeggiamenti nel Campus universitario ci sono state anche le straordinarie perfomance degli atleti di due importanti scuole di Arti Marziali di Cagliari, guidate dai famosi maestri Giancarlo Manca e Ulisse Badas. Numerose esibizioni – tra cui le tradizionali danze del Drago e del Leone – hanno letteralmente incantato il pubblico presente, rievocando un’atmosfera armonica, energetica e carica di positività. Durante la manifestazione, inoltre, gli studenti dell’Aula Confucio hanno ricevuto gli attestati di frequenza e di merito per aver concluso uno dei corsi di lingua cinese promossi dall’Aula.

L’emozionante manifestazione di ieri è stata non solo un momento di festa, ma anche un’occasione per conoscere e unire culture diverse. Ieri sera, oltre al Capodanno cinese, si è celebrata la ricchezza della condivisione e delle diversità.

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