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Coldiretti. Storico via libera all’indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari

Un decreto “storico”  è stato firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda pochi giorni fa: tra 90 giorni entrerà in vigore un provvedimento che impone l’Indicazione dell’origine della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari in etichetta , in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011.

Un provvedimento “storico”, per il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, poiché “si pone finalmente fine all’inganno del falso Made in Italy”.

Come spiega Moncalvo, infatti “ siamo di fronte a un importante segnale di cambiamento a livello nazionale e comunitario. Il via libera – continua Moncalvo – risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani che secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco (95%) e dei prodotti lattiero-caseari quali yogurt e formaggi (90,84%), mentre per oltre il 76% lo è per il latte a lunga conservazione”

 Adesso bisogna aspettare 90 giorni (dalla pubblicazione avvenuta ieri) perché il provvedimento entri in vigore pienamente, anche se sarà possibile, per un periodo non superiore a 180 giorni, smaltire le scorte delle confezioni con il sistema di etichettatura precedente.

“E’ una giornata storica per gli allevatori e per i consumatori – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – che adesso saranno tutelati dalle etichette trasparenti che ci diranno dove è stato munto e trasformato il latte. Un risultato fondamentale per la Sardegna dove mungiamo il 67% del latte ovino, il 45% di quello caprino e oltre 200milioni di litri di latte vaccino. Abbiamo l’arma che ci serviva per tutelarci dai falsi formaggi made in Italy e Sardinia”.

“Si ferma l’inganno del falso latte e derivati made in Italy, un problema che incide tantissimo sulle nostre produzioni lattiero casearie. E noi sardi siamo tra quelli a beneficiarne maggiormente essendo leader in campo ovino e caprino in quantità e qualità: la Sardegna è la Regione che già oggi può certificare il latte come proveniente da allevamenti che rispettano il benessere animale. Siamo la Regione che ha investito per prima e maggiormente su questo aspetto e che vanta un sistema di controlli come quello dell’Aras, tra i più sicuri e collaudati. Inoltre tutela dall’omologazione l’identità dei nostri 17 diversi tipi di formaggi tradizionali tutelati perché realizzati secondo regole tramandate da generazioni che permettono anche di sostenere la straordinaria biodiversità delle razza ovine, caprine e bovine che alleviamo”.

“Il prossimo passo – conclude Battista Cualbu – è l’entrata in vigore dell’obbligo di indicare l’origine del grano impiegato nella pasta come previsto nello schema di decreto che introduce l’indicazione obbligatoria dell’origine del grano impiegato nella pasta condiviso dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e già inviato alla Commissione Europea”.

 

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