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La neve piega gli allevatori sardi. Coldiretti: “Ci sono aziende isolate da due giorni”

Un allevamento dell'interno messo a dura prova dalle nevicate degli ultimi giorni - FOTO ANSA

La neve non è certo amica di agricoltura e allevamento. Le tante aziende dell’interno, in Sardegna, stanno affrontando giorni durissimi. Alcune da due giorni sono isolate e l’approvigionamento di mangimi e foraggi è ormai al limite. A denunciarlo è la Coldiretti, che per far fronte ai grossi disagi ha chiesto alle istituzioni interventi eccezionali.

A Talana, Villagrande, Arzana, Desulo, Fonni le forze dell’ordine, hanno bloccato i trattori: troppo pericoloso, viste le grandi quantità di neve caduta, avventurarsi soli in campagna. Ma è emergenza in tutto il centro Sardegna. Tantissime aziende sono isolate. Ci sono allevatori che non riescono da due giorni a raggiungere il proprio ovile.

«La situazione – spiega il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – è davvero drammatica. Ci sono diverse aziende di allevatori isolate, tantissime altre sono in difficoltà per l’approvvigionamento di mangimi e foraggio e l’assenza di corrente elettrica. Altre ancora hanno il latte fermo in azienda. Le amministrazioni comunali stanno mettendo in campo tutte le proprie forze e stanno dando una grossa mano agli allevatori. Gli stessi produttori si stanno mettendo, dove possibile, a disposizione con i propri mezzi per aiutare i colleghi e i propri Comuni. Ma non basta. Non basta neppure il prezioso lavoro della Protezione civile che sta coordinando i dipendenti di Forestas e i volontari. Abbiamo sentito il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, che si è impegnato a sollecitare e affrettare l’intervento dell’esercito, e l’amministratore unico di Forestas per intensificare gli sforzi. Non si deve trascurare nulla. In questo momento, si deve cercare di limitare i danni che sappiamo già da adesso essere pesanti».

«I pastori e gli allevatori del centro Sardegna, già provati da una prezzo del latte da elemosina – commenta Luca Saba direttore di Coldiretti – sono chiamati ad un altro immane sacrificio fondamentale: aiutare le aziende agricole a superare l’emergenza in corso, che purtroppo non è ancora finita. Ma non bisogna abbassare la guardia nei prossimi giorni, quando verranno fuori tutti i problemi. Intanto ci stiamo già attivando per chiedere lo stato di calamità naturale».

 

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