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Nella Giornata Mondiale della Lotta all’Aids, a Cagliari si è marciato per sensibilizzare e per non dimenticare.

La marcia in via Garibaldi

Cagliari ha scelto di stare in prima fila contro l’Aids e ha marciato per non dimenticare e per arrivare a sensibilizzare tutti coloro che ancora mantengono le distanze, forse per timore o perché si ignorano sia l’esistenza sia la reale natura di questa malattia.

La marcia solidale è stata organizzata da Lila Cagliari, la Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, che da anni cammina al fianco delle persone sieropositive per garantire, in primis, il loro diritto alla salute. Il corteo è partito da Piazza San Giacomo e un grande nastro rosso – il simbolo ufficiale della lotta all’Aids – ha attraversato le vie del centro storico della città ed è giunto alla stazione Metro di Piazza Repubblica.

Per l’occasione, la tappa finale del percorso si è trasformata in una sala concerti: il corteo è stato accolto dalla musica del pianoforte della stazione, suonato magistralmente dalla pianista e compositrice Irma Toudjian, fondatrice dell’Associazione “Suoni & Pause”. Durante tutta la giornata, inoltre, i volontari di Lila Cagliari erano impegnati nella distribuzione di preservativi e opuscoli informativi per fare luce sul buio nel quale purtroppo vive il tema dell’HIV e chi ne è affetto. ‹‹C’è ancora tanta disinformazione e poco si parla dei progressi che la medicina ha compiuto in tutti questi anni›› – afferma Marta, giovane volontaria – ‹‹per esempio, adesso una mamma sieropositiva, se segue la terapia, dà alla luce un bambino completamente sano.

Purtroppo c’è anche tanta discriminazione nei confronti delle persone sieropositive, specie nel mondo del lavoro. C’è ancora paura››. Una paura che non si arresta, un timore che è dipeso dalla mancanza di un sistema informativo adeguato e concreto.

Informare correttamente e fare prevenzione – soprattutto tra i giovanissimi – non sono mai abbastanza, specie perché oggi, anche se il virus non uccide più come nel passato, sopravvive indisturbato un ingombrante e insensato pregiudizio sociale, nutrito da false credenze e da convinzioni errate come, ad esempio, quelle sulle principali modalità di trasmissione.

Ecco perché, oltre alla campagna dei test gratuiti che Lila Cagliari ha organizzato nello scorso novembre – richiamando, tra l’altro, un’elevata attenzione da parte dei cittadini – si continuerà a camminare in questa lunga e incessante marcia per contrastare la discriminazione che nasce dalla scarsa informazione e dall’ignoranza. Cosa succederà domani, quando il nastro rosso sarà ripiegato? ‹‹Mi piacerebbe che il nastro rosso fosse indossato sempre, tutto l’anno›› – afferma Brunella Mocci, Presidente Lila Cagliari – ‹‹ e che la Regione Sardegna investisse seriamente per fare una reale campagna di prevenzione››.

Un accesso gratuito al test, inserito all’interno di un sistema di supporto capillare, è la rivendicazione. Da oggi, infatti, in tutte le farmacie italiane sono approdati i test per l’autodiagnosi dell’HIV. ‹‹Ma il “fai da te” non è consigliabile›› – spiega Giacomo Dessì, volontario e responsabile dell’Ufficio Stampa Lila Cagliari – ‹‹perché scoprire di essere affetti dal virus è un momento delicato e fondamentale e la persona non può essere lasciata da sola. Serve, invece, una rete sociale che la sostenga e la accompagni in tutto il percorso››.

(Costanza Loddo)

 

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