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I volontari del Vab Sardegna nelle zone colpite dal terremoto: supporto logistico e materiale alla popolazione stremata

Domani mattina alle 8 suonerà la campanella di scuola anche per i bambini di Muccia, paesino di 930 abitanti in provincia di Macerata, e finalmente potranno riprendere le lezioni dopo il sisma che ha colpito il centro Italia a ottobre. Le aule sono  state allestite all’interno del campo base, dove alloggiano 300 persone, grazie all’instancabile lavoro dei volontari, tra cui ci sono i ragazzi della Vab Sardegna (Vigilanza anti-incendi boschivi), partiti il 12 novembre con un team di nove volontari per prestare supporto logistico e materiale alla popolazione stremata. Il grosso del lavoro è stato fatto: montate le tenso-strutture, i container uso cucina, le tendopoli per dormire, i camper e, appunto, la scuola provvisoria fino a quando non si ricostruirà. Dieci ore senza mai fermarsi, tra una scossa e l’altra, tra un caffè e qualche abbraccio da parte degli abitanti della zona.

<<Siamo stati accolti a braccia aperte – racconta Alberto Caddeo, presidente Vab Selargius, rimasto sul posto insieme all’altro socio, Andrea Cadoni, mentre la squadra  Vab Sardegna ha fatto ritorno nell’isola domenica 20 novembre – abbiamo trovato una popolazione ancora impaurita perché le scosse continuano, ma nonostante tutto c’è tanta voglia di andare avanti e guardare il futuro con un po’ di speranza. C’è chi ha scelto di allestire un bar in un gazebo del campo base, a dimostrazione del fatto che qui nessuno vuole arrendersi>>.  C’è una cosa che è rimasta impressa più di tutte: <<Vedere i bambini giocare a pallone spensierati in strada, proprio come un tempo>> dice Caddeo. 

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