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Elmas, trenta gatti prigionieri di una recinzione. Il responsabile della colonia felina dell’ex aeroporto militare lancia l’appello

«Aiutatemi a portare via da qui i gatti rimasti». Il responsabile della colonia felina dell’ex aeroporto militare di Elmas lancia l’appello. Trenta gatti prigionieri di una recinzione che, per ragioni di sicurezza, impedisce a chiunque – animali e persone – l’accesso e un appello lanciato dal responsabile della colonia che dai primi del mese di ottobre non può più entrare nell’area per nutrire e accudire i gatti.

La richiesta di un intervento da parte delle istituzioni competenti è partita nelle settimane scorse ma ad oggi il responsabile della colonia non ha ancora ricevuto delle risposte ufficiali sulla condizione attuale e sul destino dei gatti ai quali non ha più modo di avvicinarsi. La colonia felina è sempre esistita dentro l’aeroporto militare e dal 2005 Leonardo Lucatelli – ex militare che lavorava presso l’aeroporto – se ne prende cura, portando cibo, acqua e medicinali. Nel 2015, la ASL lo ha ufficialmente nominato responsabile della colonia e riconoscendone con questo l’esistenza. A seguito della chiusura dell’aeroporto, però, con il passaggio di consegne dall’aeronautica militare alla Sogaer, avvenuto nell’agosto 2016, a Lucatelli è stato negato l’accesso all’area ed è scattata quindi la sua protesta. Dopo poco tempo è riuscito ad avere un colloquio con le parti interessate, appurando con loro che «per motivi di sicurezza i gatti non possono stare dove si trovano» e riuscendo di nuovo ad avvicinarsi agli animali.

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