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Le tradizioni del mese di marzo: ogliastrini alle prese con “Su Nenneri” nei ricordi della foghesina Tittina Usai

 

La Sardegna è ricca di tradizioni che, fortunatamente, continuano a persistere. Durante il mese di marzo sono tante le famiglie che si impegnano a realizzare “Su Nenneri”. 

Questa è una tradizione presente, anche a Perdasdefogu, fin dalla antichità.

A parlarcene è proprio la ottantacinquenne Tittina Usai, che ricorda con tenerezza le sue mani da bambina intente nella preparazione: «Circa quaranta giorni prima di Pasqua era compito delle donne preparare Su Nenneri: all’interno di un piatto venivano posti dei filamenti di lino. Il grano, posizionato sopra, veniva in seguito ricoperto da un altro strato di quel tessuto e, dopo essere stato bagnato accuratamente, veniva posizionato in un luogo buio – spiega l’anziana foghesina – Con questa tecnica si evitava che le piantine assumessero il colore verde. Infatti, lo scopo era quello di ottenere delle piantine di colore giallo, che di fatto ricordassero la spiga matura del grano».

«Le piantine venivano periodicamente innaffiate fino all’arrivo del Giovedì Santo: giornata in cui, tutte le piantine, venivano tolte dalla scatola, abbellite ed in seguito portate in Chiesa e poste attorno al simulacro del Cristo. Il giorno di Pasquetta gli agricoltori, dopo aver recuperato “Su Nenneri”, ricevevano dal sacerdote anche una palma con un pezzo di grano. In seguito, si recavano nei campi e legavano la palma ad una spiga». 

Su Nenneri era di buon auspicio perchè le persone, nel gesto stesso di posizionare il vaso al centro del campo, si auguravano che tutto il loro grano crescesse in quel modo rigoglioso.

«Quando ero bambina – conclude Tittina Usai – Perdasdefogu era una realtà costituita soprattutto da agricoltori. Ogni famiglia riteneva importantissimo possedere del grano perché, oltre ad essere usato per la preparazione del pane, era un alimento indispensabile durante i periodi di crisi».

Nonostante adesso non si conti più un numero così elevato di agricoltori, questa tradizione continua ad essere portata avanti in Ogliastra.  

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