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(VIDEO E FOTO) I pastori di Seui si uniscono alla protesta sul prezzo del latte

Articolo di Roberto Anedda

La manifestazione, iniziata ieri da alcuni pastori, è proseguita nella serata odierna, con la stessa modalità: svuotando i bidoni del latte in strada. Tutti uniti nella stessa “battaglia bianca”, gli allevatori seuesi, insieme a tutti i pastori sardi.

Davanti al vecchio stabile che ospitava gli uffici del Comune di Seui, questa sera, è continuata la protesta dei pastori seuesi, iniziata ieri da alcuni colleghi, versando il latte contenuto nei bidoni sull’asfalto. Striscioni di protesta, magliette con scritte in favore degli allevatori indossate anche dai bambini più piccoli, a fare da cornice. Davanti ai propri familiari e ad una folla di paesani, solidali nella protesta, ha iniziato a leggere una lettera contenente i temi della protesta una bambina: Giulia Dessì, figlia di Emanuele, un allevatore seuese presente. Oltre a sottolineare il sacrificio che ogni giorno il padre, e gli altri pastori di Seui e della Sardegna, sono costretti a fare nel praticare il loro mestiere, lo scritto ha trasmesso l’umiliazione provata nel dover gettare in strada il frutto del duro lavoro giornaliero, e ha spiegato le motivazioni del gesto, dovuto all’irrisorio prezzo del latte, 60 centesimi, insufficiente a coprire anche parte delle spese di produzione. Appena concluso di leggere, la bambina ha riversato il bidone del latte nella strada, seguita all’unisono dai pastori, tra gli applausi dei seuesi in segno di solidarietà alla loro protesta. Sull’asfalto litri di latte di altissima qualità, prodotto nei monti di Seui, dove gli animali pascolano alimentandosi soprattutto di piante aromatiche,realizzando un prodotto, tra i migliori della Sardegna. A tutti i presenti, inoltre è stato offerto del pane accompagnato dal formaggio, confezionato dai pastori stessi. Una due giorni di mobilitazione a Seui, in questa “battaglia bianca”, che è libera da colori politici, ma a difesa di una categoria di lavoratori, i pastori, dalla storia identitaria millenaria, sempre vitale per la Sardegna, oggi a rischio di sopravvivenza.

 

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