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Leggende ogliastrine. Le panas e la donna con la macchia sul volto

Tommasi Ludovico, Due donne al fiume ( ph Deartibus)

Una mattina una donna si alzò di buon’ora per andare a prendere l’acqua alla fonte. Era l’una di notte e non si era resa conto che fosse tanto presto. Quando giunse alla fonte sentì uno sciacquio di panni che proveniva dal ruscello. Si avvicinò per vedere chi lavava e trovò una giovane donna che sciacquava i panni di un neonato.

Anche se si trattava di una sconosciuta le rivolse la parola: “Eh, l’ora non ha ingannato solo me. Anche tu sei venuta molto presto a lavare”.

La giovane non rispose e continuò il suo lavoro. Allora la donna, pensando non avesse udito, si accosto di più e ripeté le medesime parole. La giovane non rispose neppure questa volta ma quando se lo sentì ripetere per la terza volta, sollevò la testa di scatto, irritata, le scagliò sul viso un panno esclamando: “Mi hai interrotto la penitenza! Va in malora!”.

Era una pana, lo spirito di una donna morta di parto. Il viso della donna colpito dal panno rimase macchiato per tutta la vita.

Tratto da “Stregoneria in Sardegna” di Simonetta Delussu, Edizioni Parallelo 45. 

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