Giorni intensi e pieni di lavoro quelli affrontati dalla ventisettenne, in questa splendida esperienza a Buenos Aires, dalla quale è uscita arricchita intellettualmente e umanamente.
«Sono partita a Buenos Aires perché ho vinto, con altri quattro colleghi della facoltà di Scienze Politiche della specialistica di Governance e Sistema Globale, una borsa di studio grazie al progetto Globus Placement dell’università di Cagliari– ha spiegato Serena.»
Una borsa di studio che dà la possibilità agli studenti di scegliere un paese fuori dall’Europa e di fare un tirocinio in un ente che lo studente cerca a suo piacimento che abbia comunque delle caratteristiche peculiari della facoltà a cui appartiene.
«Ho svolto un tirocinio di tre mesi in un organismo che si occupa di Diritti Umani, riconosciuto dall’Onu, che si chiama “Familiares de desaparecidos y detenidos por razones polìticas” (familiari di scomparsi detenuti per ragioni politiche), organismo nato negli anni della dittatura, dalla volontà di alcuni parenti di desaparecidos che negli anni hanno continuato a lottare per ritrovare i propri cari e che continuano anche oggi a battersi contro ogni forma di detenzione illegale per ragioni politiche» ha proseguito la giovane.
Appena arrivata nell’immensa Buenos Aires a Serena sembrava davvero tutto enorme, ma ben presto è riuscita a fare sua quella realtà «ho conosciuto molte persone, ho costruito rapporti che per me sono diventati importanti dal primo giorno in cui sono arrivata, ha raccontato la caparbia studentessa – la città in pochissimo tempo ti fagocita, e te ne senti parte, ho pensato di non riuscire ad abituarmi ad essa, allo stesso tempo ero molto felice del posto in cui mi trovavo e quindi ho cercato di uscire il più possibile per godermi appieno questa esperienza, conoscendo benissimo la lingua, mi sono potuta permettere di andare ovunque e di risolvere con facilità delle situazioni di difficoltà in cui mi sono trovata, e di intrattenere conversazioni, prendere un taxi ed affrontare discussioni al livello lavorativo e sociale.»
Per il futuro Serena ha pochi dubbi «mi piacerebbe lavorare nel campo dei diritti umani, e mi piacerebbe farlo in Europa, il lavoro da burocrate mi piace ma non è la mia strada, impegnarmi a livello pratico, di ricerca e di studio, è ciò che più mi intriga e mi appassiona.»
Dopo la sua bellissima e formativa esperienza Serena Palmas è tornata in Italia con tante consapevolezze in più, ed il consiglio di affrontare con tanta forza di volontà le difficoltà che la vita ci pone davanti, si sente di darlo, «l’importante è avere il coraggio di mettersi in gioco -conclude Serena- per capire che davvero il mondo è vario e che bisogna vivere appieno bisogna fare tesoro di tutto quello che ci capita anche se è un avvenimento negativo, avrà comunque contribuito alla nostra crescita».