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Una passione per lo studio dei Diritti Umani, l’esperienza in Argentina della foghesina Serena Palmas

Serena Palmas foghesina classe 1990 ha passato tre mesi in Argentina per inseguire una passione, nata al tempo del liceo, quella per lo studio dei Diritti Umani.

Giorni intensi e pieni di lavoro quelli affrontati dalla ventisettenne, in questa splendida esperienza a Buenos Aires, dalla quale è uscita arricchita intellettualmente e umanamente.

 

«Sono partita a Buenos Aires perché ho vinto, con altri quattro colleghi della facoltà di Scienze Politiche della specialistica di Governance e Sistema Globale, una borsa di studio grazie al progetto Globus Placement dell’università di Cagliari– ha spiegato Serena.»

Una borsa di studio che dà la possibilità agli studenti di scegliere un paese fuori dall’Europa e di fare un tirocinio in un ente che lo studente cerca a suo piacimento che abbia comunque delle caratteristiche peculiari della facoltà a cui appartiene.

«Ho svolto un tirocinio di tre mesi in un organismo che si occupa di Diritti Umani, riconosciuto dall’Onu, che si chiama “Familiares de desaparecidos y detenidos por razones polìticas” (familiari di scomparsi detenuti per ragioni politiche), organismo nato negli anni della dittatura, dalla volontà di alcuni parenti di desaparecidos che negli anni hanno continuato a lottare per ritrovare i propri cari e che continuano anche oggi a battersi contro ogni forma di detenzione illegale per ragioni politiche» ha proseguito la giovane.

«Per un gioco del destino ho fatto il tirocinio in uno degli edifici dell’E.S.M.A, (Escuela de Mecànica de la Armàda), l’ E.S.M.A. è nata tantissimi anni fa, parliamo degli inizi del 900, come scuola di addestramento della marina militare e negli anni bui della dittatura è diventato il quartier generale della stessa contenendo al suo interno anche un campo di concentramento. Quando è finita la dittatura, è stata riconosciuta anche a livello internazionale la gravità di quanto accaduto in Argentina, ed allora questo edificio è passato in mano a tutte le organizzazioni,  nate durante il periodo dittatoriale, che si occupano di diritti umani. L’ E.S.M.A.  che aveva al suo interno un centro di torture e di detenzione clandestino adesso è anche un Museo della Memoria,  riceve molte visite da parte di studenti e turisti. In questo momento si sta lavorando affinché diventi Patrimonio dell’Umanità

La decisione di partire è arrivata in un momento particolare della carriera universitaria di Serena. «Ho quasi terminato la specialistica, mi manca solo la tesi, mi sembrava necessario per il mio corso di studi intraprendere un’esperienza all’estero, soprattutto perché volevo arrivare a conclusione di un cammino importante che ho iniziato già alle superiori quando avevo scoperto quello che era successo in Argentina. La tesi della mia triennale era un’indagine sui crimini contro l’umanità in Argentina, mi sembrava quindi necessario chiudere un po’ il cerchio di studi visitando questo paese. Ecco insomma  perché ho scelto il punto più lontano del mondo per svolgere il mio tirocinio.»

Appena arrivata nell’immensa Buenos Aires a Serena sembrava davvero tutto enorme, ma ben presto è riuscita a fare sua quella realtà «ho conosciuto molte persone, ho costruito rapporti che per me sono diventati importanti dal primo giorno in cui sono arrivata, ha raccontato la caparbia studentessa – la città in pochissimo tempo ti fagocita, e te ne senti parte, ho pensato di non riuscire ad abituarmi ad essa, allo stesso tempo ero molto felice del posto in cui mi trovavo e quindi ho cercato di uscire il più possibile per godermi appieno questa esperienza, conoscendo benissimo la lingua, mi sono potuta permettere di andare ovunque e di risolvere con facilità delle situazioni di difficoltà in cui mi sono trovata, e di intrattenere conversazioni, prendere un taxi ed affrontare discussioni al livello lavorativo e sociale

«L’idea di vivere in un paese straniero mi intriga molto specialmente traseferirmi nell’Europa del nord, mi piacerebbe  imparare il tedesco.  Ha raccontato Serena – una vita all’estero, quindi mi affascina e non poco, ora però penso che dovrò discutere la tesi, subito dopo cercherò lavoro, non ho paura di lasciare la Sardegna. Il mio timore era invece che Buenos Aires mi rapisse ma fortunatamente non è stato così, ho bisogno di qualcosa di più comune. »

Per il futuro Serena ha pochi dubbi «mi piacerebbe lavorare nel campo dei diritti umani, e mi piacerebbe farlo in Europa, il lavoro da burocrate mi piace ma non è la mia strada, impegnarmi a livello pratico, di ricerca e di studio, è ciò che più mi intriga e mi appassiona

Dopo la sua bellissima e formativa esperienza Serena Palmas è tornata in Italia con tante consapevolezze in più, ed il consiglio di affrontare con tanta forza di volontà le difficoltà che la vita ci pone davanti, si sente di darlo, «l’importante è avere il coraggio di mettersi in gioco -conclude Serena- per capire che davvero il mondo è vario e che bisogna vivere appieno bisogna fare tesoro di tutto quello che ci capita anche se è un avvenimento negativo, avrà comunque contribuito alla nostra crescita».

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