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Andrea Melis: quando la poesia nasce dal basso. Dalle bacheche social alle pagine di un libro

Questa non è la classica storia di porte chiuse in faccia, ma una scelta di libertà. I like alle sue poesie su Facebook diventavano sempre di più, e pure le richieste di ripubblicarle da parte dei suoi contatti. A quel punto Andrea Melis, trentottenne cagliaritano impiegato in un call center con una specializzazione in grafica, ha deciso di farne una raccolta.

Ma per portare su carta (e su e-book) i suoi componimenti, Melis ha scelto una strada alternativa, decidendo di non passare attraverso i canali classici. Bussare alla porta delle case editrici significava farsi chiudere in una gabbia di regole alle quali Andrea è allergico. Contrariamente a quanto è lecito pensare, le collaborazioni con Massimo Carlotto o con il Collettivo Sabot, fanno di Melis un autore che avrebbe potuto comodamente scegliere le strade canoniche. E invece così non è stato. Grazie alla piattaforma “Produzioni dal basso“, Melis ha lanciato una campagna di finanziamento del suo progetto attraverso la rete. Un’operazione diffusa nel mondo della musica o della cinematografia, decisamente poco sfruttata dal mondo dell’editoria. A dare un assaggio delle potenzialità della rete, l’episodio che qualche anno fa lo vide protagonista con un suo post su Facebook: Lettera di un padre (questo il titolo del suo post) fu condiviso in rete oltre un milione di volte nel 2014, e diede spunto al suo autore per l’operazione in questione. Melis capisce le potenzialità della rete e decide di sfruttarle e, in poco più di un mese, riesce a raccogliere le risorse necessarie per la pubblicazione delle sue poesie, già apprezzate da centinaia di like nella sua bacheca, avvalendosi del sostegno dei suoi ammiratori e non solo.

“Bisogni“, questo il titolo dell’imminente pubblicazione, contiene 50 poesie, selezionate fra le 500 che Melis ha scritto in questi anni, è un’operazione d’arte pop e marketing sostenuta, appunto, dal basso: «Grazie a questa iniziativa -spiega Andrea- non ho dovuto dividere i ricavi con nessuna casa editrice, e questo ha reso l’operazione economicamente più sostenibile rispetto a quanto sarebbe accaduto passando per i canali mainstream delle case editrici. In questo modo riesco a trattenere il 60 per cento di quanto incassato, contro l’otto per cento di guadagno che avrei realizzato passando per una produzione “canonica”». A dare una mano alla realizzazione del suo progetto, l’endorsement di artisti come Chiara Effe, che ha musicato una sua poesia, oppure la scultrice Monica Tronci, che ha realizzato un’opera che riproduce l’immagine in copertina, solo per citarne alcuni.

Andrea inizierà un piccolo tour promozionale, ma già in prevendita sono arrivate quasi duecento richieste. Ma non è tutto: l’operazione “Bisogni” è anche, come già detto, un’operazione di marketing. E a far da corredo al libro di poesie ci sono anche altri gadget di contorno. La copertina del libro è un piccolo capolavoro pop, legato al titolo.
Si vede un cagnolino nero su sfondo giallo, che, secondo quanto recita il titolo, fa i “bisogni”. A venir fuori da sotto la coda del simpatico amico a quattro zampe, un cuoricino rosso, che esprime, come recita il sottotitolo, la sua urgenza d’amore, di lotta e di sogni: « L’idea per la copertina – ricorda l’autore- è nata dall’immagine di un cartello all’ingresso di un parco, che segnalava il divieto per i cane di fare i suoi bisogni».
Come già detto, il mainstream non è il suo terreno, e anche per la distribuzione del libro, Melis ha scelto luoghi “alternativi”. Negozi (“La Città del Sole” di Cagliari è uno di questi), vinerie, locali, ristoranti, sono i luoghi nei quali sarà possibile trovare “Bisogni”, oltre le piattaforme di vendita online.

L’autopubblicazione (ma non necessariamente attraverso il crowfunding), sarà il mantra anche del prossimo lavoro di Melis, che vedrà la luce poco prima di Natale. Il titolo è già scelto: “Il fantastico mondo di Matilde“, e conterrà una serie di dialoghi fra l’autore e sua figlia di sei anni, che avranno come tema principale la violenza di genere. Lo spunto per il nuovo progetto è arrivato direttamente da una conversazione avvenuta con la piccola Matilde in macchina: «Papà, ma oltre alle streghe, esistono anche gli streghi?» Parole apparentemente ingenue, che nascondono una saggezza che solo i bambini possiedono

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