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Veleni di Quirra, proseguono i racconti di testimoni sull’ambiente della zona Poligono in seguito alle campagne brillamenti.

Altra udienza al Tribunale di Lanusei per ascoltare il lungo elenco di testimoni chiamati a raccontare la loro esperienza nell’ambito del processo per i veleni di Quirra.

Gli otto militari imputati, operativi al Poligono Sperimentale Interforze di Quirra e nel Distaccamento di Capo San Lorenzo, in carica tra il 2004 e il 2010 (Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Gianfranco Fois, Paolo Ricci e Fulvio Ragazzon) non erano oggi presenti in aula.

Erano invece presenti quattro dei sei testimoni convocati per oggi. Tra loro un veterinario e degli allevatori. Allevatore è anche Italo Pinna, con cinquant’anni di attività alle spalle dedicati a pecore e capre, che ha fatto pascolare tra il Gennargentu e i terreni di Quirra. La differenza di salute delle bestie la notava eccome, a seconda di dove pascolavano.

Sono state sopratutto le domande del PM Daniele Loi a far emergere da Pinna ciò che anche altri suoi colleghi pastori avevano già raccontato. Colonne di fumo alte anche trenta metri, esplosioni e nubi nere che si spostavano col vento. I brillamenti Pinna li ha iniziati a vedere negli anni ’70 e non sono mai cessati fino a quando l’ex Procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi ha disposto lo stop alle attività.

Anche le capre e le pecore di Pinna pascolavano nella cosiddetta Zona Torri, l’area in cui venivano scavate le fosse, i fornelli, durante le campagne brillamenti. Per quanto inaridito dai continui incendi, nel terreno scorrono dei rigagnoli che, a detta dell’allevatore, diventavano sempre color ruggine durante le esplosioni. Non sono mancate le morie anche fra le sue bestie, dentro le quali il pastore ha più volte trovato tumori ai vari organi.

Analisi più accurate vennero invece condotte dal veterinario della ASL di Lanusei, Giorgio Mellis, ascoltato anche lui stamattina, che analizzò alcune decine di bestie. Dei campioni, scelti fra quelli degli allevamenti della zona del Poligono, vennero analizzati gli organi. È stata cura del veterinario spiegare al Tribunale, presieduto dal giudice monocratico Nicole Serra, che valori lievemente superiori a quelli tollerati, per quanto apparentemente innocui nel breve periodo, possono dare problemi a causa dell’accumulo prolungato nel tempo, causando problemi come la scarsa fertilità.

L’udienza riprenderà il 22 giugno.

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