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La comunità di Tueri torna a casa e si racconta. A Perdasdefogu rivive l’epopea nuragica

Chi erano e come vivevano i nostri antenati nuragici? Una domanda che potrà avere delle risposte concrete grazie al ritorno a casa degli abitanti della comunità di Tueri, a Perdasdefogu. Che, dopo essere stati oggetto di un primo studio da parte del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Scienze Antropologiche dell’Università degli Studi di Cagliari, sono pronti  raccontare la loro antichissima storia.

Una storia affascinante quella raccontata dalle ossa di una cinquantina di individui che vivevano in località Tueri, nella strada che da Perdas porta ad Escalaplano, e che sono state recuperate, dopo diverse segnalazioni, dalle autorità competenti in collaborazione con gli speleologi del Gruppo grotte del centro ogliastrino. Il rinvenimento si è rivelato di straordinaria importanza  anche perchè sfata alcuni miti  come ad esempio l’altezza (tutt’altro che scarsa) dei nostri antenati. Gli studi effettuati dai ricercatori dell’ateneo cagliaritano  hanno appurato che, in alcuni casi, l’altezza dei nuragici era notevole anche se la statura media maschile è risultata di 164,2 centimetri e quella femminile di 153,3 cm. L’esame dei crani ha permesso di stabilire la presenza di 28 individui maschi e 17 femmine mentre i restanti crani risultano indeterminati.

I resti rivenuti nella grotta di Tueri, nelle immediate vicinanze del “Nuraghe dell’orco”, saranno esposti nei locali del museo naturalistico del Comune di Perdasdefogu, gestito dal Gruppo Grotte Ogliastra . I reperti, provenienti da una sepoltura multipla o collettiva, sono stati in parte recuperati da uno scavo effettuato in data 12 maggio 2014 e in parte da un precedente recupero effettuato nel 2002 dal Gruppo Grotte Ogliastra.

L’inaugurazione della mostra permanente verrà preceduta da una conferenza, prevista a partire dalle 17 nella sala convegni del museo di via Pascoli  (edificio ex scuole elementari), che si preannuncia di fondamentale importanza per conoscere la storia dell’antichissima comunità di nostri progenitori e svelare i loro segreti . “Abbiamo ricevuto il decreto di vincolo archeologico – fa sapere Elisabetta Cannella del Gruppo grotte-  da cui risulta ufficialmente che la grotta di Tueri è dichiarata di interesse culturale particolarmente rilevante ed è quindi tutelata ai sensi della parte seconda del codice dei beni archeologici, e questo grazie alla dottoressa Nadia Canu della Sovrintendenza”.

Alla conferenza interverranno il sindaco di Perdasdefogu, Mariano Carta, il presidente del Gruppo Grotte Ogliastra, Giovanni Zanda, e gli esperti che hanno partecipato agli studi, i ricercatori Luca Lai, Michele Castoldi e Patrizia Martella.

 

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