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Un gigante di Mont’e Prama al Quirinale? I sardi non ci stanno

Un gigante di Mont’e Prama esposto al Quirinale. E’ il progetto al quale lavorano ministero di Beni culturali e turismo, Regione Sardegna e Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano. Tempi e modalità sono ancora da decidere. Lo ha annunciato il sottosegretario Francesca Barracciu, che ha confermato anche i fondi per gli scavi dai quali continuano a emergere altri reperti, durante il sopralluogo al cantiere nel sito del Sinis che 40 anni fa diede le prime statue.

Ma i sardi non ci stanno. E lo dimostrano chiaramente le polemiche che, all’indomani della notizia, hanno intasato le bacheche dei social network. Su Facebook esiste anche un gruppo dedicato alla delicata tematica “Che i giganti tornino a Mont’e Prama”, dove si legge chiaramente che “Il gruppo nasce dall’idea che i Giganti di Mont’e Prama non debbano essere divisi e portati via dal Territorio, ma valorizzati tutti insieme, secondo i fondamentali principi dell’archeologia moderna, nel rispetto del contesto archeologico e della Comunità autoctona che culturalmente li ha espressi. Il grandioso e unico complesso statuario nuragico rappresenta un’enorme risorsa archeologica ed economica: non possiamo permettere che vengano portatati via i pezzi migliori, secondo una scelta centralista, culturalmente sbagliata, I Giganti sono tessere di memoria collettiva e d’identità, sono il nostro passato ma sono anche il nostro futuro, sono risorse culturali fondamentali che abbiamo il diritto di valorizzare, insieme alle altre, per uno sviluppo integrale del Territorio”.

 

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