Con l’approvazione della legge Ronchi, da bene comune, da diritto universale, l’acqua diventa un bene per pochi e a caro prezzo. L’acqua e la sua gestione si trasforma in un servizio di rilevanza economica che vien venduto al migliore offerente.
Il provvedimento praticamente sottrae ai cittadini ed alla sovranità delle Regioni e dei Comuni l’acqua potabile del rubinetto, per privatizzarla, per quello che senza tanti fronzoli, sarà il nuovo business degli anni a venire. Ciò significa che una libertà fondamentale come quella di bere viene quindi trasformata per sempre, in un acquisto. Significherebbe comprare, ogni giorno, più volte al giorno, l’elemento basilare e necessario per la nostra sopravvivenza.
Accettando la privatizzazione dell’acqua ogni cittadino rinuncia ad essere tutore e proprietario delle proprie risorse fondamentali, quindi se l’acqua è pubblica, tutti ne avranno cura.
Questo è uno dei molti slogan adottati per il Si all’acqua pubblica.
Il 12 e 13 giugno si terrà il referendum ove ognuno di noi deciderà di confermare o abrogare il decreto.
Solo una corretta informazione può portare ad una scelta coscienziosa.
Sulla base di ciò invitiamo tutti voi ad informarvi, a riflettere, e a riportare le vostre considerazioni in occasione di questo importante evento.