Tortolì, le fanno imparare la poesia per la festa del papà anche se non lo ha. La mamma: “più sensibilità”
"Più sensibilità e rispetto": queste sono le richieste di una madre che cresce la figlia senza la figura paterna. Ecco la storia da un asilo di Tortolì.
Una bimba di cinque anni che frequenta l’ultimo anno di asilo a Tortolì, vive con la mamma, che è il suo tutto. Non ha un papà ma vive serena, crescendo curiosa e allegra.
Rispetto ai festeggiamenti in occasione della Festa del papà, durante i primi due anni di asilo, la mamma ha trovato comprensione ed empatia: le maestre non hanno forzato la bimba a dedicare poesie e preparare lavoretti per quella che è una figura inesistente nella sua vita.
Quest’ anno purtroppo – con il cambio di scuola e maestre – non si è avuta la stessa sensibilità.
La mamma è terribilmente dispiaciuta perché nonostante la situazione fosse ben chiara la bimba ha dovuto imparare una poesia e fare dei lavoretti a tema.
Perché non è stata interpellata? La madre della bimba si pone queste domande, cercando di comprendere cosa abbia portato le maestre a prendere questa decisione, pur conoscendo la loro situazione. «Non voglio certamente annullare i festeggiamenti, questo deve essere ben chiaro – spiega – Però la scuola deve insegnare il rispetto e ad avere sensibilità verso gli altri senza far sentire discriminato nessuno. Un luogo sicuro e aperto a tutti che non metta all’angolo chi non è conforme ai “modelli” della società».
Quello di Tortolì è uno dei tanti casi che in questi giorni sta facendo discutere a livello nazionale sulla necessità o meno di rivedere l’approccio alla questione, al fine di non discriminare gli alunni che vivono delle situazioni particolari o delicate. Voi cosa ne pensate?
© RIPRODUZIONE RISERVATA