Poldo era uno dei cosiddetti cani vaganti, quelli che, nei paesi capita spesso di trovare in giro per le strade. Lui era di quella tipologia di cane vagante ancora più classica: un pezzo di pane, buono con tutti, soprattutto coi bambini, che adorava. Tutti i giorni infatti dava loro il buongiorno all’ingresso della scuola elementare e materna e i bimbi ogni mattina lo aspettavano puntuali.

Poi di Poldo si sono perse le tracce. Qualcuno ha fatto una segnalazione alla Polizia Locale ed ecco che, il cagnolone docile e amichevole, è stato accalappiato e portato al Rifugio Bau di Ortacesus, gestito da Elena Pisu. E’ la stessa Pisu ad averci contattato: “Poldo è un angelo, è uno di quei cani particolarmente affettuosi che hanno bisogno di contatto umano. Qui, per quanto ci si prenda cura di lui, è molto depresso. Per favore, aiutateci almeno a farlo adottare”.

Sì, Poldo era un cane vagante (e spesso questa tipologia di cane “senza padrone” nel modo classico come normalmente lo intendiamo alle volte può creare scompiglio) ma in un piccolo centro come Suelli cosa portava se non affetto, gioia e fedeltà ogni mattina ai piccoli studenti?

Spesso il canile non è la risposta, anzi, quasi mai lo è. Ci uniamo all’appello di Elena Pisu e chiediamo la massima condivisione affinchè il buon Poldo trovi una famiglia in modo tale che possa continuare a dispensare coccole e felicità così come sa fare.

Da qualche mese, sono passati novant’anni da quell’11 agosto del 1932, quando Guglielmo Marconi, realizzò i suoi esperimenti a Capo Figari a Golfo Aranci.

L’inventore riuscì nell’impresa per la prima volta di inviare segnali a onda ultracorta – lunghezza d’onda inferiore al metro – verso la stazione di Rocca di Papa (Roma) a oltre 250 chilometri di distanza – 263 km circa -.

L’importanza di questo esperimento è data dal fatto di aver dimostrato la possibilità di comunicare a lunghe distanze nonostante la curvatura terrestre.

Fondamentale fu il semaforo della Marina militare, sorto nel 1890 sul promontorio di Capo Figari (a quota 342 metri sul mare). Durante tutta la giornata dell’11 agosto 1932 il riflettore ricevente sistemato sulla terrazza della struttura orientato verso Rocca di Papa raccolse le trasmissioni dalla Penisola finché, al tramonto, i segnali si attenuarono fortemente mantenendosi più deboli che nelle ore diurne. In mare tra la costa sarda e quella laziale fece da ponte la nave laboratorio Elettra.

La frequenza utilizzata era di circa 525 MHz, corrispondenti ad una lunghezza d’onda di 57 cm.