Il 2 febbraio gli europei celebrano la Candelora, la feste delle candele. In questo giorno, che deriva probabilmente dai Lupercalia romani, la Chiesa cattolica ricorda infatti la presentazione di Gesù al tempio, avvenuta esattamente 40 giorni dopo la sua nascita, come racconta il Vangelo di Luca.
Alla ricorrenza cristiana, se ne accosta però come sempre una pagana fatta di proverbi, usi e costumi che si intrecciano con la religiosità. Quaranta giorni dopo Natale, la Candelora viene tradizionalmente presa come spartiacque dell’inverno, un momento cioè in cui contadini, e non solo loro, cercano di capire quanto il freddo debba ancora abbattersi su di loro e sui loro campi. Un antico e famoso proverbio milanese recita, infatti: «A la Candelora de l’inverna semm foera», e nella sua variante tradotta e completa, «Alla Madonna della Candelora dall’inverno siamo fuori, ma se nevica o tira vento 40 giorni siamo ancora dentro».
Ma è oltreoceano che questo giorno è stato interpretato in modo del tutto originale e bizzarro. È una tradizione, resa più famosa dal film interpretato da Bill Murray “Ricomincio da capo” del 1993, quella che vede protagonista una marmotta di nome Phil e una cittadina della Pennsylvania.
Nel Giorno della marmotta (Groundhog Day), così si chiama la ricorrenza, il piccolo roditore chiamato ad uscire dalla propria tana, annuncia le previsioni del tempo sino alla primavera. La tanto attesa ricorrenza attira ormai da anni numerosi turisti e curiosi che aspettano ansiosi il verdetto di Phil. La mattina del 2 febbraio, infatti, Phil viene fatto uscire dalla tana e, se vede la sua ombra perché c’è il sole e rientra nella sua tana, l’inverno durerà altre sei settimane; se invece non vede l’ombra e rimane fuori, l’inverno finisce prima. Come il proverbio popolare italiano, anche il verdetto di Phil dipende, guarda caso, dalla presenza o meno del sole.