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Salutiamo il 2022, tra celebri addii e nuove pagine di storia: dalla redazione le riflessioni e gli auguri

In un vecchio film distopico, di quasi mezzo secolo fa, il pianeta Terra del 2022 veniva descritto come sovrappopolato, inquinato e soprattutto condannato a una perenne estate. Oramai, quello che era una tragica visione del futuro per “2022:i sopravvissuti”, figlio della regia di Richard Fleischer, per noi sta per diventare il passato. Tra poche ore, infatti, ci affacceremo al 2023 e, sebbene non così estremo come nel film, di quello che sta per diventare l’anno vecchio ricorderemo certamente il gran caldo. Cambiamenti climatici pienamente vissuti, così come pezzi di storia andati via e nuovi capitoli pronti per essere scritti da qui agli anni che verranno.

Già, il grande caldo. Questo 2022 ci ha fatto di certo vivere in prima persona il cambiamento climatico. Gli scenari catastrofici che si profilavano in passato, infatti, hanno trovato numerose conferme in quest’anno. Non parliamo solamente dei ghiacciai che si sciolgono o delle terribili alluvioni che hanno funestato il Paese. Guardiamo anche ciò che di primo acchito ci ha fatto rallegrare, ma deve farci riflettere. Il Poetto soleggiato e caldo a Natale, le piogge diventate quasi rarità in Sardegna e i previsti bagni di Capodanno possono suonare come allegre note o campanelli d’allarme. Dipende dai punti vista.

Se ne va il 2022. Non senza portarsi via qualcosa della nostra storia e sino all’ultimo giorno disponibile. Pensiamo all’addio, fresco di oggi, del papa emerito Benedetto XVI. E se noi sardi abbiamo ancora le lacrime agli occhi per il grande rossoblù Fabian O’Neill, il calcio e lo sport piangono la scomparsa del re del football Pelè. Così come il mondo del cinema italiano e mondiale ricorderà sempre Enzo Garinei, Renato Cecchetto, Lando Buzzanca e “quel bravo ragazzo” Ray Liotta. Piero Angela, Tito Stagno, Luc Montagnier, Franco Frattini sono altri pezzi della nostra storia che ci hanno lasciato in questo 2022. Insieme, ovviamente, a tutti coloro, sardi, italiani e internazionali, che in queste poche righe non è possibile citare.

Un 2022 che ha rappresentato anche dei cambiamenti epocali. Oltre Manica, infatti, l’addio dell’eterna Regina Elisabetta II – del Regno Unito, sì, ma anche un po’ di tutti – ha aperto il nuovo capitolo del regno di Carlo III. Da “God save the Queen” a “God save the King”, le note dell’inno nazionale inglese hanno risuonato così, sempre alte e fiere, agli Mondiali di Calcio. I primi nel mondo arabo e i primi a disputarsi in periodo invernale. In Italia, poi, ecco Giorgia Meloni, la prima donna premier della storia della repubblica a salire a Palazzo Chigi. Uno dei venti nuovi di questo 2022.

Ma di quest’anno ci sono anche altri venti che vorremmo non soffiassero mai più. Come quello di una guerra che sta funestando l’est Europa, sentito anche qui in Sardegna, sulla pelle di chi ogni giorno teme per la vita dei propri cari. O quello della crisi, del caro energia e di spese folli che attanagliano famiglie e lavoro. Insomma, tutti noi.

Al 31 dicembre di ogni anno ci facciamo sempre lo stesso augurio, semplice e sincero. E al tramonto di questo 2022, quando dopo due anni di pandemia e restrizioni ritroviamo finalmente il Capodanno in piazza, certamente non ci stanchiamo di rinnovarlo. Noi della redazione di Vistanet Cagliari auguriamo a tutti voi lettori, che ogni giorno seguite la nostra informazione, i più sinceri auguri di un buon anno nuovo. Chissà, magari in questo 2023 alle porte qualche nostro sogno, anche il più piccolo, ma non meno importante degli altri, potrebbe realizzarsi. Lo vedremo allora il prossimo 31 dicembre.

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