Novità da Baunei: pontile di nuovo agibile a Cala Mariolu e numero chiuso nelle spiagge
Pontile di nuovo agibile e numero chiuso nelle spiagge più note del territorio baunese. Salvatore Corrias lo propone anche per Cala Luna: ecco perchè
Dopo un iter burocratico lunghissimo è tornato agibile il pontile di Cala Mariolu, interdetto lo scorso anno dalla Capitaneria di Olbia.
Ma le notizie, per il territorio baunese, oggi non finiscono qui: si è infatti deciso anche il contingentamento di alcune delle spiagge più note e più belle del territorio. Numero chiuso, quindi, per Cala Goloritzè ( massimo 250 persone), Cala Biriala ( massimo 300) e per Cala Mariolu ( massimo 700).
Su questo punto è intervenuto l’ex sindaco baunese e consigliere regionale Salvatore Corrias con un post, che riguarda un eventuale numero chiuso anche per la bellissima Cala Luna: “Il numero chiuso funziona e rappresenta, già dal 2016, una misura necessaria per la tutela degli habitat costieri e di chi vuole viverne l’esclusiva bellezza. Da allora, nelle spiagge libere della Sardegna invale questa buona pratica, finora affidata alla sensibilità degli amministratori locali, ma che deve diventare strutturale nelle politiche ambientali e turistiche della nostra Regione, tanto da assumerne la cifra riconoscibile, nel necessario, assoluto riguardo per le prerogative dei comuni che ne hanno competenza, delle comunità coinvolte e di tutti i portatori d’interesse. Come è accaduto sinora. Per questo, anche per questo, propongo di iniziare a ragionare seriamente sul numero chiuso a Cala Luna”.
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Uno dei complessi nuragici meglio conservati di tutta la Sardegna si trova proprio in Ogliastra
Uno dei complessi nuragici meglio conservati di tutta la Sardegna, si trova in Ogliastra. Parliamo del Nuraghe Serbissi: tra grotte, tombe dei giganti e tanto altro.
Nel territorio ogliastrino, più precisamente tra il comune di Osini e quello di Gairo Taquisara, ubicato nella montagna del Taccu, vi è in tutta la sua immensità uno dei siti nuragici meglio conservati di tutta la Sardegna. Parliamo del Nuraghe di Serbissi: tra grotte, tombe dei giganti e tanto altro.
Il complesso nuragico di Serbissi, risalente al XVIII-X a.C., comprende un nuraghe complesso con annesso villaggio, una grotta con due ingressi, due tombe dei giganti e due nuraghi costituiti da una sola torre.
A rendere questo sito più affascinante e suggestivo è la sua struttura maestosa, ancora oggi in ottime condizioni. Il nuraghe è composto da quattro torri: la torre centrale, il mastio, è alta 6,3 metri, mentre le altre tre torri che l’affiancano, sono più piccole. Tutte le torri sono circondate da una cinta muraria.
Intorno alle torri secondarie sono disposte otto capanne di forma circolare. L’accesso alle varie torri avviene da un piccolo cortile.Al di sotto del sito nuragico, sono situate le grotte di Serbissi. Le grotte hanno due entrate: una nel comune di Osini e una nel Comune di Gairo Taquisara, frazione di Gairo Sant’Elena.
Si presume che queste grotte servissero come magazzino per derrate alimentari.Nel fondovalle si trovano due tombe dei giganti. Una è del tipo a filari con stele centinata, oggi purtroppo interrata. L’altra, del tipo a filari di blocchi seguendo la tecnica isodoma, è quasi interamente danneggiata.
Inoltre sono presenti due nuraghi monotorri chiamati Sanu e Orruttu, ubicati nella piana di Troculu, a breve distanza l’uno dall’altro. Insieme a tutti questi lasciti storici dei nostri antenati e le meraviglie che ne conseguono, potrete inoltre ammirare l’incantevole panorama con vista sulla Valle del Pardu.
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