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Leggende sarde. I misteri di Su Gorropu e la temibile figura di Sa mama e Gorropu

In posizione centrale rispetto all’Isola, nel cuore del Supramonte, quasi a separare i territori di Orgosolo e Urzulei, trova spazio lo spettacolare canyon di Su Gorropu, splendida faglia definita dallo scorrere impetuoso del Rio Flumineddu. Apprezzatissima meta di escursionisti e semplici curiosi, stranieri e sardi, la gola si snoda per circa 1,5 km, e si fregia dell’onore di essere definita la più profonda e suggestiva di tutta Europa.

Una location tanto pittoresca è inevitabilmente divenuta teatro di oscuri misteri, oltreché dimora presunta di creature leggendarie. In tal senso, il forte vento che soffia e risuona tra le rocciose pareti a strapiombo ha senz’altro completato un quadro già di per sé inquietante. Un vento capace di sbattere contro le frastagliate pareti in pietra interi stormi di uccelli, spesso uccidendoli.

Nel tempo, una delle più celebri e spaventose figure legate alla zona, è divenuta Sa mama e Gorropu, una creatura orrida e assassina che avrebbe trovato dimora nel buio del canyon. Un mostro non ben definito, forse uno dei temibili druillos, che con i più celebri trolls nordici avrebbero parecchio in comune. Altro terribile abitatore di Su Gorropu sarebbe secondo altri nientemeno che il Diavolo, cui spesso gli abitanti della zona si sarebbero rivolti per ottenere ricchezze terrene in cambio della propria anima.

Non meno suggestivo è uno dei racconti fatti a proposito del canyon dagli anziani abitanti di Orgosolo e dintorni, secondo i quali da un certo punto di Su Gorropu – e a un’ora ben precisa – sarebbe possibile vedere le stelle di giorno. Va detto che non esistono dati scientifici a supporto di questa teoria, ma in tanti sono disposti a giurare di averle viste in prima persona.

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