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Aru racconta il suo ritiro dalle corse: “Mi dedicherò alla famiglia e resterò nel mondo del ciclismo”

Non ha mai gareggiato da professionista nella sua terra, ma Fabio Aru, dopo l’addio al ciclismo, annunciato prima della sua partecipazione alla Vuelta, ha voluto salutare e riabbracciare la Sardegna dagli studi dell’Unione sarda, dialogando con la stampa locale.

“Ho smesso ma non è cambiato nulla nella mia vita, ora non faccio più gare ma vado sempre in bici. Lo sport sarà sempre un punto fermo nella mia vita”, ha detto il Cavaliere dei Quattro Mori che per ora ha deciso di prendersi una lunga vacanza per trascorrere più tempo con la famiglia e gli amici, ma auspica di poter fare ancora parte di quel mondo, il ciclismo, che ha gustato fin da ragazzo.

“Alcuni finiscono la carriera nauseati, io non lo sono. Sono felice di avere più tempo ma il ciclismo resterà nella mia vita. Sicuramente c’è la paura del cambio di dimensione dopo una carriera da professionista, ma io non volevo andare troppo oltre, non volevo trascinarmi nelle corse e credo fosse arrivato il giusto momento per dire basta”.

Cosa farà ora Fabio Aru? “Ho già iniziato a ricevere alcune proposte dalle aziende con cui ho lavorato in maniera diversa quando correvo. Voglio restare nel mondo ciclistico, metà della mia vita l’ho dedicata a questo, ora voglio restarci in un ruolo diverso. L’ammiraglia non è tra i programmi, ma solo perché non vorrei stare fuori casa 260 giorni all’anno, l’ho già fatto negli ultimi 10 anni”.

In questi giorni nella sua Villacidro, il corridore ha incontrato anche la Fabio Aru Accademy. “Sarò più presente anche nelle prossime settimane. Per quanto riguarda il Giro di Sardegna avevo già valutato la proposta perché non avevo gare, parteciperò anche se non sarò presente a tutte le tappe”.

E intanto quale occasione migliore per premiare chi ha portato in alto il nome della Sardegna nelle varie competizioni ciclistiche del mondo? A Fabio Aru, infatti, in attesa della cerimonia del 4 ottobre ad Arzachena è stato dato il premio alla carriera da parte dell’Ussi regionale. A premiarlo il presidente Paolo Mastino e Mario Frongia consigliere nazionale.

 

 

 

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