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Mauro Morandi, alla Maddalena la nuova vita e i progetti dell’ex ‘custode’: «Ritornare a Budelli? Sì, ma a determinate condizioni»

Per oltre 3o anni è stato il custode solitario dell’isola di Budelli. L’eremita protettore di uno dei pochi paradisi terrestri ancora presenti, nella nostra Sardegna. Poi, la scorsa estate lo ‘sfratto’, deciso dall’ente Parco nazionale Arcipelago della Maddalena e rifiutato da tantissimi sostenitori dell’orgoglioso modenese che ha continuato a lottare. Infine, alla scorsa primavera, la definitiva “resa” di Mauro con un chiaro post su Facebook: “Mi sono rotto le palle”. Ora Morandi vive in un’altra isola dell’Isola, alla Maddalena, innamorato più che mai delle sue bellezze e sempre pronto a comunicarle.

Ex insegnante emiliano-romagnolo, dopo l’arrivo fortuito in Sardegna, dal 1988 è diventato l’eremita custode dell’isola di Budelli, proteggendo i tesori naturali del luogo. Una vita quasi da Robinson Crusoe del terzo millennio, in totale empatia con la natura e l’ambiente, ma già dal 2017 le prime avvisaglie: quell’avviso di sfratto arrivato, poi sventato da una petizione online di 18mila firme.

Nell’estate 2020, però, il terrore di un ritorno in società. L’Ente Parco Arcipelago La Maddalena aveva deciso di dare il via a dei lavori, abbattendo tutte le costruzioni ritenute “abusive”, tra cui proprio la casetta di Mauro. «Che cosa ci farei? A giocare a bocce? a bere al bar? Io non sono assolutamente adatto a questa vita» era stato il commento di Morandi, per il quale la petizione sul sito Change.org fatta al ministro dell’Ambiente e Tutela Territorio e Mare aveva raccolto più di 60mila firme in due giorni.

«Il direttore del parco mi disse che me ne sarei dovuto andare e ritornare solo a fine dei lavori: al momento non ancora iniziati» racconta oggi Mauro Morandi, in quest’estate 2021, dalla sua nuova isola della Maddalena. Qui, da sempre difensore affascinato della natura sarda, continua a scoprire le bellezze dei luoghi, comunicandole a tutti. «Il mio prossimo obiettivo è pubblicare un libro, raccontando questi posti attraverso foto e immagini. Alcune cose le pubbliche sui social, ma le più belle le tengo proprio per questo progetto».

E ripensando all’odissea dello scorso anno, culminata alla fine di aprile con la scelta di lasciare Budelli, Mauro commenta: «I detrattori non mi sono mancati – “Non sei sardo, te ne devi andare”- ma è anche vero che ci sono state tante persone che mi hanno sostenuto. E io, queste, continuo sempre a ringraziarle».

Un’estate sarda, quella di quest’anno, ancora tribolata dalla pandemia di Covid e dalla paura della risalita di contagi, magari “importati” da fuori nella nostra terra. «La vaccinazione è una forma di difesa non solamente personale, ma di tutti. E io sono assolutamente d’accordo».

Classe 1939, ma per Mauro 82 anni non sono assolutamente nulla: al modenese infatti i progetti non mancano le passioni fanno fatica a spegnersi. E se è vero che certi amori non finiscono mai, Morandi non esclude un possibile ritorno di fiamma per Budelli. Ovviamente, una volta finiti i lavori.  «Un mio ritorno? Sì, ma solo a determinate condizioni. I lavori non sono ancora iniziati e non so quanti anni possa vivere per vederli conclusi. Inoltre, io ho sempre fatto il custode dell’isola in forma totalmente gratuita. Ora ci sono operatori turistici che sono pagati e lo fanno di professione. Allora, anche io, se dovessi ritornare, dovrei chiedere qualcosa?».

 

 

 

 

 

 

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