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Organizza un finto colloquio di lavoro poi la narcotizza e la stupra. In cella imprenditore farmaceutico

Narcotizzata e stuprata: questo il terribile seguito di un finto colloquio di lavoro cui, inconsapevolmente, prese parte una studentessa 21enne, volenterosa di partecipare a uno stage. L’uomo, un 50enne milanese imprenditore farmaceutico, è stato arrestato per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali aggravate.

La ragazza ha raccontato di essersi risvegliata presso la propria abitazione, ancora stordita e con addosso i vestiti indossati la sera precedente. Nel corso della perquisizione in casa dell’uomo erano state trovate, nascoste in una nicchia a scomparsa della cucina, due confezioni di “Bromazepam”, un ansiolitico della famiglia delle benzodiazepine. Grazie all’analisi dei tabulati telefonici, delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza e dei dati gps registrati dallo smartwatch della ragazza e con accertamenti su vari telefoni e computer utilizzati dall’imprenditore, è stato appurato che l’uomo il 26 marzo dopo aver invitato la vittima a una finta riunione di lavoro, le aveva somministrato, mescolandola con un caffè e un succo d’arancia, un’elevata dose di benzodiazepine, provocandole un’intossicazione con avvelenamento.

L’uomo poi, preoccupato dall’esito della perquisizione e dalle indagini aveva tentato di crearsi un alibi, cercando di convincere familiari e amici a rendere dichiarazioni compiacenti, accusando la studentessa e la sua famiglia di tentare un’estorsione ai suoi danni.

I carabinieri di Milano adesso sono alla ricerca di altre possibili giovani donne che potrebbero aver subito la stessa sorte.

 

 

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