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Tortolì, “noi non ci stiamo”. La carica dei 400 scende in piazza contro le restrizioni e per rivendicare il diritto al lavoro

Stamattina si è svolta nel centro di Tortolì la protesta pacifica organizzata dagli esercenti. In Corso Umberto e via Monsignor Virgilio si è creata una lunga catena umana composta da circa 400 persone, che è andata a snodarsi tra Piazzetta Roma fino alle scuole elementari centrali.

In strada non solo i commercianti e i gestori di ristoranti e bar, ma anche parrucchieri, estetisti, operatori sportivi e dello spettacolo. Tante categorie unite per manifestare contro le restrizioni imposte dal Governo che mettono a dura prova ormai da troppo tempo la stabilità economica di tante famiglie.

Legati simbolicamente da nastri colorati hanno silenziosamente manifestato la volontà di poter lavorare in sicurezza rispettando tutte le norme sanitarie. Ad interrompere il silenzio solo la lettura di alcuni articoli della Costituzione Italiana che sottolineano il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione.

«Siamo soddisfatti della riuscita della manifestazione – commenta Claudia Comida, una delle organizzatrici – In poco tempo abbiamo coinvolto tante persone che chiedono solo di poter lavorare in sicurezza.  Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato ad organizzare questa catena, in un periodo che limita anche il diritto a manifestare. Un particolare grazie all’associazione Alpherat Regulus per la gestione della sicurezza».

Vicinanza e solidarietà anche dall’amministrazione del Comune di Tortolì, che si augura possano arrivare risposte certe, più sostegno economico, procedure semplificate da tutta la politica pur mantenendo prudenza per preservare la stagione estiva, motore dell’economia locale.

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 Protesta Tortolì restrizioni 11  

 

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