“Bar e ristoranti aperti fino alle ore 22!”: Questo l’impegno che il Gruppo Lega Salvini Sardegna, attraverso la presentazione di una mozione in Consiglio Regionale, chiede al Presidente Solinas di portare all’attenzione del Governo nazionale.

«È una proposta dettata dal buonsenso e dalla ferma convinzione che sia assolutamente necessario ridare respiro a due delle categorie che hanno pagato il prezzo più salato in termini di perdite -. Commenta il capogruppo leghista, Dario Giagoni -. Il grido di allarme lanciato dagli imprenditori non può rimanere inascoltato, tanto più in considerazione del fatto che la maggior parte di essi non hanno ricevuto giusti indennizzi ne equi ristori per il mancato profitto».

«Nel pieno rispetto di tutte le regole anti Covid, alla luce, anche, dell’attuale andamento epidemiologico – spiegano i consiglieri del Carroccio – riteniamo indispensabile una rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio, che sino ad oggi stanno impedendo agli imprenditori di svolgere regolarmente la propria attività anche nelle ore serali».

«Allo stato attuale – conclude Giagoni – appare assolutamente necessario aprire a una nuova fase che si basi sulla vigilanza ferrea e costante dei protocolli di sicurezza ma che dia, al contempo, fiducia nell’operato dei gestori che chiedono solo di poter lavorare, prima che sia troppo tardi e alle già numerose saracinesche abbassate se ne aggiungano tante altre. Sono certo che di fronte a questa richiesta il Presidente Solinas potrà contare non solo sull’appoggio del nostro Gruppo, nonché dei partiti di maggioranza, ma anche sulle altre forze politiche che parimenti a noi non possono ignorare la situazione di profonda crisi economica e sociale che stiamo vivendo».

Uno dei punti fondamentali del programma di Mario Draghi  riguarderebbe la Scuola.

Il presidente incaricato lo avrebbe ribadito più volte alle delegazioni dei gruppi politici incontrati, a partire da ieri, durante il secondo giro di consultazioni.

L’obiettivo sarebbe quello di rilanciare l’istruzione evitando l’abuso della didattica a distanza e recuperando quanto si è perso in questi mesi tramite una riorganizzazione del calendario scolastico, co gli scolari in aula fino al 30 giugno.

Ci sarebbero novità anche per il prossimo anno. L’idea di Draghi è quella di ripartire nel migliore dei modi a settembre evitando quanto accaduto all’inizio di questo.

Cosa si dovrebbe fare? Innanzitutto investire sulla Scuola, a partire dal corpo docenti con nuove assunzioni, vista la carenza di 10mila insegnanti a inizio anno. Questo per evitare che ci siano classi senza professori assegnati al ritorno in aula.