Un ordigno di fabbricazione artigianale è stato fatto esplodere nella notte nel Municipio di Quartu Sant’Elena.

La bomba è deflagrata poco prima delle 4 nel retro del palazzo, in un muretto di via Venezia. Danni sono stati registrati alla struttura esterna.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Quartu Sant’Elena, la Digos, la Scientifica e gli artificieri.

Tanta la preoccupazione in città per l’accaduto con gli elettori chiamati a rinnovare sindaco e Consiglio comunale fra soli tre giorni. Un dejavu per Quartu: 5 anni fa un’altra bomba era stata fatta esplodere nello stesso punto.

Nei giorni scorsi, a Tortolì, la Guardia di Finanza di Arbatax, insieme alla Sezione di Polizia Giudiziaria GdF della Procura di Lanusei, ha portato a termine un’articolata attività d’indagine in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro. 

L’attività investigativa ha riguardato un’associazione a delinquere composta da 5 persone che rilasciavano certificati nei quali attestavano falsamente la partecipazione di lavoratori ai corsi di formazione professionale nell’ambito della “sicurezza sui posti di lavoro”. Certificati che venivano poi effettivamente utilizzati dai datori di lavoro mediante produzione o esibizione agli organi di controllo che ne facevano richiesta.

A cadere sotto la lente degli investigatori per i reati di associazione per delinquere, falso e truffa, è stata l’U.P.A. “Unione Provinciale Artigiani di Nuoro ed Ogliastra” con sede nella zona industriale di Tortolì – Ente riconosciuto dalla Regione Sardegna, accreditato per lo svolgimento di corsi di formazione, nella persona del suo presidente nonché rappresentante legale, e, per la sede di Tortolì, il responsabile/procuratore speciale, il direttore e l’organizzatore amministrativo dei corsi, l’incaricato dall’U.P.A. per la docenza. 

Dall’esame della documentazione acquisita sono emerse diverse incongruenze. In particolare per otto corsi svolti nel 2017, i relativi registri erano in gran parte incompleti. Risultavano infatti presenti solo i nomi e le firme dei discenti, ma erano privi di altri dati essenziali come l’orario delle lezioni, le date, i programmi svolti, la firma del docente e del direttore dei corsi. Atteso ciò, venivano quindi raccolte le dichiarazioni dei presunti partecipanti ai corsi e dei datori di lavoro ai quali erano stati rilasciati gli attestati risultati poi falsi.

I finanzieri hanno accertato che, al termine di corsi tenuti nel 2017, autofinanziati dall’Ente, alcuni iscritti che non avevano mai frequentato una lezione né sostenuto le prove d’esame e avevano ottenuto certificati in materia di sicurezza sul lavoro attestanti, invece, la frequenza del corso e l’esecuzione dei necessari test d’esame. Complessivamente sono risultate emesse dall’U.P.A. 20 certificazioni false.

Al termine delle indagini, sono stati, altresì, denunciati per il reato di favoreggiamento anche tre soggetti, un lavoratore, un imprenditore e un responsabile della sicurezza. Gli investigatori, infatti, hanno accertato che gli stessi avevano tentato di eludere le indagini in corso dichiarando falsamente, di avere conoscenza dell’effettivo svolgimento di corsi di formazione che, sulla base di quanto emerso dalle attività di indagine, non erano stati in concreto svolti.

La Procura di Lanusei ha emesso, nei giorni scorsi, l’ “Avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari” nei confronti delle otto persone sopra richiamate, responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, truffa, falso ideologico e favoreggiamento.