Conosciuto da tutti come Freddy o, come dice lui, “quello di Computer Center di Tortolì”, Alfred Marcialis, classe ’69, gestisce insieme a un socio un negozio – molto conosciuto in zona – che ruota intorno al mondo dei PC.

Ad oggi, si dice molto soddisfatto del suo operato, ma bisogna scavare nella sua vita per scoprire le radici di una passione, la sua, molto antica.

«Avevo 11 anni, quando, per curiosità lessi un articolo su un quotidiano: “Boom della Rivoluzione Informatica, arriva il primo personal computer, l’HP-85 e la prima stampante laser. Il fatturato raggiunge i 3 miliardi di dollari e l’azienda conta oltre 57.000 addetti in tutto il mondo”. Ricordo ancora oggi quella strana sensazione che mi pervase, un misto fra eccitazione e forte curiosità. Ero deciso. Da grande volevo costruire computer».

In modo del tutto naturale e potente, inizia pian pianino ad appassionarsi di informatica. Lavora intanto, da giovanissimo, per l’Olivetti a Scarmagno.

Ma perché proprio l’informatica, ci domandiamo.

«Perché è un mondo a sé stante, il mio mondo. Ero estasiato da ciò che si riusciva ad ottenere con l’ingegno umano e iniziai ad applicarmi per raggiungere il mio obiettivo: quello di poter avere un’attività tutta mia. Ho fatto tutti i corsi Microsoft e di reti informatica che c’erano all’epoca e ho conseguito tutti gli attestati che mi hanno qualificato nel settore. A 21 anni, ho aperto insieme al mio amico Fabrizio, “Computer Center” a Tortolì».

La prerogativa che poi è diventata la regola d’oro?

«Quella di soddisfare i nostri clienti, offrendo un’assistenza efficace e veloce. Infatti i nostri pc vengono sistemati e consegnati in giornata. Abbiamo superato momenti di difficoltà, ma con successo, e a oggi possiamo vantare un ottimo rapporto con i nostri clienti. Quest’anno, gratuitamente, viste le condizioni di difficoltà generale, abbiamo dato una mano a tutti gli insegnanti con lo smart working e la loro gratitudine ci ha riempiti di orgoglio. Lavoriamo con tutte le scuole ogliastrine e le più grandi aziende locali e portiamo internet via satellite in tutte le zone non coperte dalla linea telefonica con filo. Mi auguro di continuare a mantenere anche solo gli stessi risultati, perché sono pienamente soddisfatto così».

50% in meno: questo è il bilancio della stagione turistica in questo 2020 infausto per quanto riguarda barche escursioni e mini crociere in Ogliastra. Pochi turisti (circa 80% in meno) ma tutto sommato, rispetto alle previsioni, la stagione non è andata male come si pensava: l’ultima metà di luglio e agosto hanno aiutato a non andare troppo sotto.

A dare la notizia, ANSA.

Dopo la metà di luglio, il Consorzio marittimo Ogliastra ha usato quattro mezzi su sei della flotta, ridotti a uno a partire dall’inizio di settembre.

«Scontiamo la partenza in ritardo rispetto agli altri anni con un mese e mezzo dalla seconda metà di luglio e fino a tutto agosto che ci ha consentito di lavorare: non ci abbiamo guadagnato ma almeno abbiamo evitato le perdite – ha spiegato all’ANSA il presidente del Consorzio Marittimo Salvatore Cabras – Le quattro barche su sei che abbiamo messo in mare hanno viaggiato con il 60% di carico, mentre la più grande e la più piccola della flotta, non sono neppure state varate. Abbiamo iniziato con i sardi e poi con il turismo dalla penisola, mentre abbiamo sentito forte il calo dei turisti stranieri durante la stagione. Solo ora cominciano a vedersi i turisti esteri ma con numeri esigui rispetto agli altri anni e con un solo barcone che viaggia in questo periodo».

La stagione, a quanto si dice, sembrerebbe chiusa.

«A regime lavorano sulle barche del Consorzio 25 addetti più 12 persone nel settore vendite, quest’anno l’occupazione sarebbe più che dimezzata se non avessimo trovato l’escamotage: 21 dei nostri addetti hanno lavorato a rotazione ma con introiti minori sicuramente» ha aggiunto Cabras. «C’era il problema covid è vero ma ci sono stati anche errori di gestione: il famoso liberi tutti a luglio e agosto ha fatto impennare l’epidemia e il rimedio dei tamponi a settembre ha fatto pervenire molte disdette – conclude Cabras – speriamo di rifarci la prossima stagione».