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Peste suina, allevamento brado, usi civici. L’intervento in Aula di Salvatore Corrias: “Chi fa le leggi non cerchi gli inganni”

 

Il consigliere regionale Salvatore Corrias è intervenuto ieri in Aula, sottoscrivendo l’Ordine del giorno dei Riformatori, a pieno sostegno di ogni azione che la Giunta intenda svolgere a tutela del suino sardo, in modo da attribuire ad esso, dopo tanti sacrifici per le nostre comunità e per la Sardegna intera, il valore intrinseco e commerciale che merita.

«Lo abbiamo fatto auspicando che – spiega Corrias –  all’insegna della nostra migliore tradizione, come da Direttive UE, si possa poi tornare, gradualmente, al brado tradizionale, così come è stato, per anni e secoli, nel nostro Supramonte e nel Gennargentu, là dove invalgono, in ragione della stessa storia e della stessa tradizione, gli usi civici, tema, questo, sul quale la Lega, con consueta approssimazione, ha voluto inserire un emendamento, inopportuno e posticcio, che “impegna la Giunta ad avviare tutte le procedure per l’assegnazione degli usi civici finalizzata alla regolarizzazione degli allevamenti di suini».

«Noi, dopo aver platealmente manifestato la nostra disponibilità a scriverlo insieme per scriverlo meglio, a questo emendamento ci siamo opposti, perché un tema così importante per le nostre comunità, anche sul versante dell’uso civico tradizionale, incluso quello dei suini, richiede serietà, molta serietà, la stessa che abbiamo usato, per esempio, a Baunei, assegnando, in virtù di un Piano e di un Regolamento che ne consentono l’applicazione, decine di aree civiche per impiantarvi regolarmente altrettante aziende, dentro un percorso che ha chiamato in causa, anzitutto, “uti cives”, gli allevatori. L’ “assegnazione” degli usi civici non la fa la Giunta regionale, sia chiaro, cari colleghi della Lega, la fa e la sancisce, se mai, il Consiglio comunale della comunità interessata, solo quando c’è, se c’è, un Piano di valorizzazione degli stessi usi civici che la Giunta regionale, in ultima analisi, e con essa il Presidente, applicano. È tutta un’altra cosa, tutta un’altra procedura, per le quali occorrono serietà e applicazione, non faciloneria e approssimazione».

«Ecco, a Baunei, proprio a Baunei, noi abbiamo usato serietà e applicazione, e a Baunei un Piano c’è e funziona, ed è un modello che può funzionare in tutta la Sardegna, con le stesse procedure, con la stessa serietà, non con emendamenti da corsari dell’ultim’ora. Non servono scorrerie, serve, appunto, serietà, molta serietà. Per questo è fondamentale, ora, anche sulla scorta di questa nostra esperienza, così come sollecitato opportunamente dagli stessi banchi della maggioranza in Consiglio, rimettere mano alla Legge 12 del ‘94, in ragione delle evoluzioni della giurisprudenza della Corte costituzionale sugli usi civici (evoluzioni tutte successive al 2012, anno in cui l’amministrazione di Baunei varò il Piano che avrebbe poi consentito la sospensione degli usi nelle aree interessate e la loro regolare concessione agli allevatori) per dare a tutti, dappertutto, su uso civico, le stesse opportunità. Chi fa le leggi, dunque, non cerchi gli inganni, ma contribuisca a disegnare norme o a ricomporle, come in questo caso quella sugli usi civici, quelle stesse norme che devono aiutarci a vivere meglio. Questo fanno i legislatori, e per questo, maggioranza e minoranza, siamo stati eletti. Nell’interesse dei nostri territori. Nell’interesse dei sardi‘.

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