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Zenga recrimina dopo la sconfitta con la Lazio: “Il rigore era netto. Il Cagliari è stanco”

Una buona partita quella giocata dal Cagliari contro la Lazio secondo l’analisi post partita di Walter Zenga. I rossoblù però escono dall’Olimpico a mani vuote.

Il tecnico sottolinea la prova dei suoi ragazzi: «Abbiamo giocato a viso aperto, pronti-via Joao ha messo a segno un gran gol su punizione, poi nel momento cruciale siamo rimasti in partita grazie ad un paio di belle parate di Cragno.  Nel secondo tempo siamo rientrati un po’ disattenti, abbiamo subìto gli attacchi della Lazio. Rog è uscito per una botta. Il finale è stato positivo, abbiamo cercato il pareggio con dentro alcuni giovani. Avrei voluto inserire anche Marigosu, non è stato possibile per una questione di slot. Abbiamo perso ma a testa alta».

Zenga è convinto che il Cagliari sia stato fortemente penalizzato dalle decisioni arbitrali. «C’è stato un tocco di mano di Milinkovic in area laziale, penso che fosse rigore – osserva – purtroppo questi sono episodi che possono incidere sull’equilibrio della partita, fermo restando che il rigore lo devi segnare e puoi anche perdere lo stesso».

«Contro l’Atalanta sono andati a rivedere il gol di Simeone con il braccio attaccato – prosegue Zenga – a Firenze ce ne hanno annullato uno per un fuorigioco di due millimetri. Questo è braccio largo ed è rigore con le regole di adesso. Non è corretto che non ti vengano date le cose che meriti. Avevo detto la settimana scorsa che chi ha inventato questa regola ama il calcio-balilla, ma qui mi si è rigirata contro. Il braccio è nettamente largo e non capisco come al Var non siano andati a rivederlo. Non c’è discussione sul braccio dentro o fuori, è rigore e basta. Perché al Cagliari no e a tutti gli altri sì?».

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