Era attesa per oggi la riunione del Comitato di valutazione nell’Assessorato alla Sanità che avrebbe dovuto decidere sull’apertura del reparto di Emodinamica dell’Ospedale di Lanusei, già rinviata da venerdì scorso e rimandata ulteriormente a venerdì 14. Aspettavano di ricevere da questo incontro delle risposte concrete due dei cardiopatici in sciopero della fame e dei farmaci salvavita da quasi un mese, Francesco Doneddu, di 77 anni, e Giorgio Micheli, di 92 anni, aderenti all’associazione Amici del cuore, mentre hanno avuto un malore.
I due pazienti, ieri, sono stati immediatamente ricoverati nel reparto di Cardiologia in terapia intensiva, dove sono stati idratati e trattati con i medicinali, contro la loro volontà.
«Non è chiaro per quali ragioni l’Assessorato alla Sanità, per un intero mese dall’inasprirsi della protesta, non abbia provveduto a risolvere tempestivamente il problema denunciato dai pazienti, che mettevano a repentaglio la loro salute – fanno sapere in una nota stampa i membri di Liberu, il partito della sinistra indipendentista della Sardegna – Un disservizio che costringe 370 pazienti malati e spesso anziani a doversi recare presso gli ospedali di Nuoro e di Cagliari per essere curati, quando da 10 anni c’è un reparto pronto all’uso e destinato per tutto questo tempo alla chiusura».
«La causa di questa mancata apertura – concludono in una nota stampa – è da imputare a una classe politica incapace e distante dai problemi dei cittadini, incapace di assumersi le responsabilità di cui si sono fatti carico e di garantire il nostro diritto alla salute. La settimana scorsa con un documento denunciavamo, nuovamente, il menefreghismo della politica regionale su questa vicenda, chiedendoci se stessero aspettando l’irreparabile. Adesso la situazione è davvero al limite. Ci vuole proprio un esito tragico per riportare questa Giunta alle sue responsabilità?».