Domani a Perdas si terrà la prima proiezione del documentario “I figli del record”, diretto da Matteo Car e dedicato alla famiglia foghesina dei Melis, alla quale è stato assegnato per più anni, a partire dal 2012, il The Guinnes World Record in qualità di “famiglia più longeva del pianeta”, essendo l’età complessiva dei 9 congiunti di ben 818 anni.

Riportiamo una citazione tratta dal documentario, le emozionanti parole di un membro della famiglia da record, Antonino, che ripercorre un particolare momento della sua gioventù.

Però poi ho pensato: “E se me la prende qualcun altro?”. Allora, nel 1939, dopo che partii volontario, ebbi una licenza di cinque giorni per Natale e la incontrai alla Fontana de Su Cossu. Io stavo andando all’orto e lei stava tornando in paese con la brocca dell’acqua. L’ho salutata e le ho detto: “Se non sei impegnata, io ti voglio”».

«Lei era lontana da me settanta metri. Aveva la brocca dell’acqua in testa e mi disse: “Ti aspetto”. E quelle parole “Ti aspetto”, sono rimaste per l’eternità. Ci siamo sposati. Sessantadue anni insieme, senza mai un intralcio, sempre d’accordo su tutte le cose».

Antonino Melis – classe 1919 Citazione tratta dal Film Documentario “I figli del Record”.

Prima proiezione pubblica del film – documentario “I Figli del Record” con il patrocinio dell’amministrazione comunale e della Pro Loco di Perdasdefogu.

Appuntamento per il 18 gennaio 2020 ore 17:30
presso la Biblioteca Comunale “Daniele Lai” di Perdasdefogu con la partecipazione di Matteo Car (regista del documentario) e
Paola Melis (aiuto regista).

Presenzieranno inoltre:
Mariano Carta – Sindaco di Perdasdefogu
Giacomo Mameli – Giornalista
Vittorino Murgia – Presidente della Pro Loco

Il documentario indaga su un’esperienza di vita unica in Sardegna e nel mondo, ovvero sulla vita dei fratelli e delle sorelle Melis di Perdasdefogu, ai quali è stato assegnato per più anni, a partire dal 2012, il The Guinnes World Record in qualità di “famiglia più longeva del pianeta”, essendo l’età complessiva dei 9 congiunti di ben 818 anni.

L’opera si snoda attraverso una serrata sequenza di interviste tese a ricostruire nei particolari sia le esperienze individuali dei fratelli e delle sorelle Melis, sia l’ambiente familiare e sociale che hanno permesso e favorito, nel corso di così tanti anni, una comune visione della vita e del mondo, improntata a un forte e radicato sentimento di unitarietà e solidarietà parentale e comunitaria.

Attraverso il racconto in presa diretta dei protagonisti, viene così ricostruito il percorso della famiglia su diversi piani.
Quello storico, innanzitutto, che affonda le sue radici nei primi anni del Novecento, quando Perdasdefogu era solo un piccolo villaggio sulle montagne dell’Ogliastra.
Quello economico, che traccia il progressivo evolversi di una comunità rurale prima dedita esclusivamente al duro lavoro nei campi e poi capace di interagire con la presenza dei militari del Poligono Sperimentale di Addestramento Interforze del Salto di Quirra.

Quello dei rapporti interpersonali e nella comunità di appartenenza, vissuti in una sorta di necessaria e singolare sinergia sociale. L’educazione genitoriale, i giochi, la scuola, il rapporto tra fratelli e sorelle, la fatica del lavoro nei campi, il cibo, la guerra, la religione, gli amori, il dovere della solidarietà con gli ultimi e gli impegni “sociali” nei confronti dell’intera comunità: sono questi i capitoli della storia narrata in I FIGLI DEL RECORD. Lai” di Perdasdefogu.