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Maurizio Savoldo, l’artigiano atzarese dei filati completamente naturali svela i suoi segreti

Articolo di Sara Sirigu

 

Autunno in Barbagia questo fine settimana si svolgeva ad Atzara, in questo 2019 il paesino è partito con una marcia in più: è infatti recentissima la partecipazione alla finale del programma Rai “Borgo dei Borghi”, grazie al quale Atzara è stata eletta Borgo più bello della Sardegna. A ogni edizione la manifestazione, attira sempre più visitatori incuriositi dall’offerta enogastronomica, le bellezze dei luoghi e le produzioni artigianali. Tra gli artigiani presenti questo fine settimana, provenienti da tutta la Sardegna, c’era anche l’atzarese Maurizio Savoldo che in questo caso giocava in casa.

L’artigiano ha mostrato al pubblico i trucchi del mestiere. «La nostra attività, il laboratorio “La Robbia”, compie gli anni oggi. – ha raccontato Maurizio – È nata 14 anni fa proprio per Cortes Apertas». Frutto di studio e passione, in questi 14 anni l’artigiano ha prodotto nel suo laboratorio manufatti di vario genere ottenuti da fibre di origine vegetale (cotone, lino e iuta) e di origine animale (lana e seta).

Tutti i capi d’abbigliamento e complementi d’arredo hanno la particolarità di essere tinti con pigmenti naturali di provenienza animale e vegetale – tra cui la robbia, che dà il nome al laboratorio – attraverso uno specifico processo di lavorazione che Maurizio ha spiegato minuziosamente ai visitatori. Durante le due dimostrazioni della giornata l’artigiano atzarese ha spiegato le differenze tra le diverse qualità di lana utilizzata per alcuni capi e le tecniche di tintura. Impossibile non notare la vivacità dei colori dei manufatti esposti, decisamente diversa dai prodotti tinti chimicamente.

«Tutto è nato da una tesi di laurea. – prosegue Maurizio – sono laureato in Scienze Naturali, con una tesi in botanica sulle piante tintorie del Mandrolisai. Fortunatamente a quel tempo esistevano ancora molti anziani che praticavano quest’arte e che l’hanno vissuta, così siamo riusciti a recuperare molti dei saperi antichi che ormai erano in disuso. La mia tesi si è trasformata a livello pratico in un laboratorio artigianale perché, essendo un naturalista, credo molto nelle attività ecocompatibili».

E infatti il segreto di La Robbia è quello di svolgere un’attività alternativa e naturale, che non ha impatto negativo sull’ambiente e sulla salute dell’uomo. «Tutti i nostri articoli non irritano la pelle – conclude l’artigiano atzarese-  e inoltre la lana è biodegradabile, così da non danneggiare l’ambiente. Inoltre i nostri processi di lavorazione hanno un impatto bassissimo sull’ambiente e la fibra, seguendo un certo tipo di trattamento, dura davvero a lungo. La cosa più importante è ovviamente il fatto che la nostra attività non è inquinante».

 

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