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“Dicius ogliastinus”: un altro tuffo nell’antico sapere del popolo sardo, tra proverbi e modi di dire

Dicius ogliastinus 4 puntata.

. (Fb)

Un filo di dialogo con i nostri antenati, questo possono rappresentare “is dicius”. I detti, le sentenze e i proverbi come delle eredità orali utili per facilitare il nostro percorso di vita.

Anche questa volta parliamo di tre differenti “dicius” che potrebbero variare nella pronuncia o nell’enunciato nei diversi paesi.

Chini sighit dus lèpuris no nde tenit manc’unu. Chi segue due lepri non ne cattura neanche una.

Questo proverbio mette in guardia coloro che invece di concentrarsi su un’unica attività cerca di portarne avanti più di una, rischiando di portarle a compimento in maniera errata entrambe. Viene utilizzata una colorita metafora di natura venatoria per esprimere il concetto.

Chini tenit saludi possedit onzi cosa. Chi ha la salute possiede ogni cosa. 

In questo detto è palese l’importanza della salute, un bene assoluto posto su ogni cosa. In una società come quella antica era fondamentale la prestanza e la buona condizione fisica. Oggi questo detto può essere ampliato anche allargando il significato alla salute psichica.

A samunai sa conca ‘e su molenti est a perdiri tempus ‘e lissia. A lavare la testa all’asino, si perde tempo e sapone. 

Questa antica metafora, con protagonista l’animale tanto utile e prezioso per le comunità di un tempo, in questo caso è utilizzata però una sua caratteristica a volte negativa: la testardaggine. Quindi il significato esplicita l’opportunità  di non perdere troppo tempo con le persone cocciute e che non fanno autocritica. Nel detto la parola in “Limba” Lissia a molti ora sconosciuta era l’antico sapone utilizzato dagli antichi per lavare i panni, per la precisione la soluzione ottenuta con l’acqua bollente e la cenere del focolare. 

Se conoscete altri “dicius” segnalateli e condivideteli con noi. 

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