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L’Ogliastra del day after. Superato il terrore per le fiamme, si contano ( di nuovo) i danni e si indaga sulle responsabilità

Nessuna tregua in Ogliastra per la macchina antincendio della Regione e della flotta nazionale, che dopo il devastante incendio di sabato a Tortolì, ieri si è trovata a dover affrontare ancora le fiamme, divampate nella zona di Cea, sempre in Ogliastra, tra Bari Sardo e Tortolì.

Lingue di fuoco alte anche 10 metri si sono fatte strada velocemente, complice il forte vento di maestrale, nelle campagne e negli insediamenti costieri: alcune case, le spiagge, un hotel con 40 ospiti, due aree di sosta per camper e una colonia estiva sono stati fatti evacuare. Sul posto sono stati fatti intervenire due Canadair, il Super Puma e due elicotteri antincendio della flotta regionale.

Nel frattempo il sindaco di Tortolì Massimo Cannas  ha dichiarato lo stato di calamità naturale per la devastazione dello scorso weekend, considerato che a Orrì, in località San Salvatore, è stata colpita dal rogo anche un’aera archeologica di grande rilievo.

La conta dei danni a Bari Sardo e a Tortolì è già partita e sono state quasi portate a termine le operazioni di bonifica. La procura indaga sull’origine dell’incendio e su eventuali responsabilità.

Nel caso di Cea pare che il rogo sia partito proprio da uno dei focolai non ancora spenti.