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Le mutazioni del mercato edilizio in Ogliastra. Piras: “La nuova sfida per il sindacato”

 

Da una rilettura dei dati dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio innovazione e sostenibilità nel settore edilizio (Oise) di Legambientee e dei dati delle Casse Edili, il comparto dell’edilizia sta vivendo un momento storico molto difficile. Alle spalle abbiamo una crisi terrificante che ha comportato la chiusura di centinaia di imprese edili e circa un migliaio di licenziamenti anche in Ogliastra.

In questo momento ci ritroviamo nel territorio un settore fortemente invecchiato, dove l’età media dei lavoratori edili è compresa tra i 45/55 anni. Paradossalmente la maggior parte dei lavoratori edili attivi sono rimasti manovali (su 629 lavoratori attivi 368 manovali), quando invece sappiamo che spesso svolgono mansioni da operaio qualificato o specializzato.

«A nostro avviso – commenta Maurizio Piras della FILCA CISL Sardegna- per il settore costruzioni esiste un urgente bisogno di far riconoscere queste qualifiche ai lavoratori interessati e di formare nuovi lavoratori specializzati, muratori, falegnami, carpentieri, ferraioli, pianellisti, autisti di mezzi meccanici. Purtroppo, negli anni si sono costruiti degli stereotipi negativi sul mestiere del lavoro del muratore. In passato veniva mandato a lavorare in Edilizia il ragazzo che non voleva continuare gli studi, perché comunque poteva rappresentare un inserimento dignitoso nel mondo del lavoro.  Dignitoso, perché dietro alla costruzione della casa, della dimensione dell’abitare vi era una “dignità” del costruire, di una “vocazione” del muratore che ricercava la qualità delle costruzioni. Domandiamoci perché oggi i giovani non vogliono più fare il lavoro del muratore? Certamente è cambiata la cultura del lavoro in questi anni, dove si cercano lavori più puliti, dove certi lavori sono considerati poco dignitosi, dove il settore edile in crisi, ha perso la sua forza originaria, oggi è in preda a degli sciacalli, che tolgono dignità al mestiere. Come FILCA CISL non ci vogliamo comunque rassegnare, l’edilizia in Ogliastra ha ancora una via d’uscita dalla crisi, legata alla formazione e alla qualificazione dei lavoratori: chiediamo nuove politiche industriali che devono essere indirizzate alla crescita del mercato della riqualificazione edilizia ed urbana su vasta scala (Provincia, territorio, Unione dei Comuni): sulla domanda (incentivi, ma anche altri strumenti e programmi urbani e sull’offerta (sostegno all’aggregazione imprenditoriale e alla crescita dimensionale delle imprese, legata a specifici mercati, qualificazione della richiesta nei lavori pubblici).

«Chiediamo inoltre – conclude Piras – una GREEN BUILDING con la riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio possiamo contribuire in misura determinante al raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione dei consumi di energia primaria e finale. In Ogliastra abbiamo alcune esperienze di imprese virtuose che hanno saputo applicare queste linee di azione. Bisogna proseguire e creare una “filiera” specifica di settore legata alla ecosostenibilità. Nei prossimi mesi cercheremo di portare avanti, nel territorio in modo unitario un dialogo costruttivo con le associazioni datoriali e con gli enti di Formazione su questi temi specifici».

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