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(PHOTOGALLERY) In migliaia, da tutta l’Ogliastra, hanno “invaso” le strade di Lanusei, uniti nella battaglia a difesa dell’Ospedale

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Nella serata di ieri, migliaia di persone hanno preso parte alla manifestazione in difesa dell’Ospedale di Lanusei. Arrivate da tutta l’Ogliastra hanno formato un corteo che è partito da Piazza Marcia ed è arrivato fino alle porte del nosocomio ogliastrino.

Un lungo “serpentone” che ha attraversato le vie di Lanusei, nel quale si respirava la tensione e la rabbia della popolazione per l’ennesimo “schiaffo” subito. Una mobilitazione dopo la chiusura del reparto di ortopedia, dove continua l’occupazione, che rappresenta solo la “punta di un iceberg” della mancata tutela di tanti diritti nella zona, in modo particolare in questo momento il Diritto alla Salute sancito dalla Carta Costituzionale.

Nella manifestazione si avvertiva la coesione dei partecipanti: famiglie, scuola, operatori e volontari del 118, fino ad arrivare ai semplici cittadini arrivati anche dalle zone più periferiche dell’Ogliastra. All’arrivo del corteo di fronte le porte dell’ospedale hanno preso la parola i sindaci ogliastrini, presenti in gran parte. A prendere per primo la parola il Sindaco di Lanusei Davide Burchi, che ha sottolineato l’importanza del momento e della manifestazione, invitando gli altri primi cittadini a prendere la parola. Un susseguirsi di interventi che ha visto l’alternarsi di validi discorsi, nei quali l’unità di intenti e di spirito in questa “battaglia” travalica la propria idea e parte politica.

Anche alcune associazioni hanno voluto esprimere il loro punto di vista sulla questione, così come il rappresentante dei Vigili del Fuoco, che hanno denunciato l’impossibilità di fare interventi con l’elisoccorso e portare la persona in pericolo di vita nel nosocomio ogliastrino. Alla fine della manifestazione abbiamo raccolto le parole a caldo di alcuni sindaci.

Il primo cittadino di Lanusei Davide Burchi ha affermato: «Sottolineo la presenza di tutti i sindaci del territorio: da Seui a Tertenia, da Baunei a Perdasdefogu. La Sanità è qualcosa su cui non può arretrare l’Ogliastra. Nessun progetto prevede il reparto di ortopedia chiuso, eppure oggi questo è avvenuto, la gente percepisce il rischio giustificato che possano essere in pericolo gli altri.  L’Ogliastra ha mandato un segnale chiaro alla politica regionale, e di questo deve tenerne conto. Inoltre vista la peculiarità della zona, credo si debba riparlare di autonomia amministrativa per l’Ogliastra, rispetto a Cagliari e Sassari e in prospettiva di Nuoro».

Sulla S.S. 198 sono tante le persone che non ce l’hanno fatta ad arrivare all’ospedale, morte su un’ambulanza. Lo sa bene questo il Sindaco di Ussassai Giannino Deplano, oltre alle difficoltà a poter usufruire di un dignitoso Diritto alla Salute. «Non venitemi a parlare di spopolamento – tuona Deplano – se viene a mancare un diritto sancito in Costituzione. Che vadano a fare i convegni da altre parti, ma non da noi. Oggi la risposta migliore l’ha data la gente».

Il Sindaco di Elini Rosalba Deiana, intervenuta nella manifestazione a nome di un gruppo di future mamme in dolce attesa emozionate, ha affermato: «Ho dato voce a quelle future mamme  perché la loro condizione è un buon auspicio per tutto territorio. In Ogliastra ci stiamo battendo per i nostri diritti. Oggi ho percepito molta rabbia e tristezza, noi eravamo contro la riforma ma non siamo stati ascoltati. Ora è giunto il momento di farci sentire».

Il 28 maggio la mobilitazione si sposterà a Cagliari, con la convinzione che nel capoluogo della Sardegna a manifestare arriverà unito l’intero popolo ogliastrino.

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