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Droga e cellulari ai detenuti con un drone, ma l’apparecchio cade. L’ingegnoso piano, miseramente fallito

Foto simbolo di un drone

Droga e telefoni cellulari ai carcerati, è accaduto a Taranto: alcuni malavitosi – come riporta Il Messaggero – hanno tentato ieri di consegnare ai carcerati del carcere della città due microtelefoni cellulari (con cavetti usb) e un discreto quantitativo di droga. Per farlo, hanno usato un drone. L’apparecchio, però, cadendo, ha attirato l’attenzione di un agente della Polizia penitenziaria.

Il fatto è stato denunciato dai sindacati Osapp e Sappe.          

Leo Beneduci – segretario generale dell’Osapp – ha dichiarato: «Come sempre, in fatto di tecnologia, la criminalità organizzata è al passo con i tempi a differenza dell’Amministrazione Penitenziaria». Livelli del secolo scorso, denuncia Beneduci, sia per le dotazioni in ausilio del servizio che come bagaglio di aggiornamento professionale.

«L’ingegnoso piano» spiega Federico Pilagatti, segretario generale Sappe «prevedeva anche il diversivo di fuochi artificiali fatti esplodere all’esterno del carcere, mentre il piccolo drone veniva guidato nel posto giusto, attraverso la fiammella di un accendino che il detenuto aveva acceso dalla finestra della cella».

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