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Regione, stanziati 2 milioni di euro per le zone umide. Destinatari, Ogliastra e Sarrabus

Fonte foto: Michelangelo Sansonetti

Fonte foto: Michelangelo Sansonetti

Con i 2milioni di euro programmati oggi dalla Giunta per gli interventi strategici in Ogliastra e Sarrabus  all’interno del Piano per le zone umide regionali da 20 milioni, sale a 16 milioni su 5 zone la ripartizione del finanziamento Fsc (Fondo di sviluppo e coesione) dal Patto per la Sardegna. Come proposto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci, i 2 milioni finanzieranno interventi per la funzionalità del canale di adduzione alla laguna di Sa Praia (500mila euro),  lavori di disinterramento delle bocche a mare degli stagni di Colostrai e Feraxi Pontis (500mila euro), traversa sul Rio Girasole per il miglioramento dell’apporto di acqua dolce nella laguna di Tortolì (500mila euro), miglioramento della sentieristica della Laguna S. Giovanni a servizio delle funzioni ecologiche e turistiche (340mila euro), ripristino di un vascone funzionale alla sperimentazione del ciclo produttivo controllato della vongola verace e del muggine (160mila euro).

Le precedenti programmazioni riguardavano Gallura (2 milioni), Cagliari (4 milioni), Oristano (6 milioni) e Sulcis (2 milioni). Entro l’anno saranno programmati gli ultimi 4 milioni destinati all’area della Rete metropolitana di Sassari.

«Vogliamo potenziare le attività produttive delle zone umide, incentivare la nascita di attività turistiche e sportive, creare percorsi del sale e centri benessere dal forte richiamo turistico, salvaguardare e tutelare la forza lavoro occupata nelle attività economiche e allo stesso tempo promuovere nuova e qualificata occupazione» spiega l’assessore Paci. «Abbiamo messo a punto una politica complessiva per valorizzare al meglio le zone umide, che sono una grande risorsa della Sardegna e per la Sardegna, un patrimonio esclusivo e di grande valore. Sicuramente la tutela ambientale è prioritaria e ci guida in ogni intervento, ma vogliamo anche che queste zone siano sempre più conosciute e diventino occasione per generare sviluppo e lavoro».

Tutto il percorso per mettere a punto il miglior piano possibile per le zone umide della Sardegna è stato costantemente e fortemente condiviso con i territori interessati. Negli scorsi mesi è stato avviato uno specifico percorso di co-progettazione, guidato dall’Unità di progetto per la programmazione unitaria per individuare gli interventi di valorizzazione in termini produttivi delle zone umide.

«Ancora una volta abbiamo voluto che le comunità locali fossero protagoniste assolute, principio alla base della programmazione territoriale all’interno della quale è inserito il Piano per le zone umide.  Abbiamo deciso di ascoltare prima di tutto i territori, raccoglierne istanze e richieste, valutare le esigenze che emergono e, insieme, costruire un progetto che rispecchi le caratteristiche locali e dia risposte perfettamente calibrate» sottolinea il vicepresidente della Regione. I territori oggetto di intervento sono stati individuati dall’Università di Cagliari, a cui la Giunta nel maggio 2016, con la delibera che istituiva il Parco regionale delle zone umide dell’area metropolitana di Cagliari, aveva affidato la predisposizione dello studio di valorizzazione delle zone umide e lagunari della Sardegna. A novembre del 2017 la Giunta ha stabilito la ripartizione delle risorse e sta ora procedendo alla loro programmazione.

«Abbiamo ben chiari gli obiettivi e contiamo molto sul fondamentale contributo delle associazioni e dei privati per raggiungerli» conclude Paci.

 

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