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In Sardegna mancano all’appello 72 dirigenti scolastici e per quest’anno non saranno nominati

Tra un mese inizia l’anno scolastico, e le scuole sarde cominceranno con il 40 per cento dei docenti in meno e con 72 istituti su oltre 270 privi di un dirigente scolastico titolare. Ma mentre per i docenti si provvederà come si è sempre fatto con i supplenti e quindi, comunque, gli studenti potranno contare sulla presenza dei propri insegnanti, la soluzione per la mancanza dei presidi non risulta altrettanto soddisfacente. Il sistema utilizzato in Italia infatti, per ovviare alla carenza di dirigenti, è la reggenza. In pratica si assegna un istituto con dirigenza vacante a un dirigente già titolare in un altro istituto, anche distante decine di chilometri che dovrà dividersi tra i due istituti.

È facile prevedere le difficoltà legate a una gestione di questo genere: spesso nelle scuole si verificano problemi improvvisi, disservizi legati alle mense scolastiche, allerta meteo, guasti agli impianti o imprevisti che andrebbero gestiti nell’immediato e che richiedono la presenza del dirigente. Il Consiglio dei Ministri ha previsto insieme alla stabilizzazione di 57 mila docenti, di cui 1706 in Sardegna, anche l’assunzione di 212 nuovi dirigenti per tutta l’Italia, un numero davvero esiguo se si pensa che solo nell’Isola ne occorrono 72. Quindi molti istituti saranno gestiti “a distanza” con buona pace di docenti e famiglie, che in alcuni casi si troveranno davanti a situazioni paradossali come quella del dirigente Luca Tedde che, lo scorso anno, dirigeva tra Nuoro e Oristano ben 17 istituti. La situazione era stata segnalata dalla presidente regionale dell’ANP, la quale aveva previsto, dal momento che non c’è modo di sostituire i presidi che andranno in pensione, che la situazione sarebbe peggiorata quest’anno, previsione che puntualmente si è avverata. Il numero di istituti sguarniti rispetto allo scorso anno infatti è aumentato, senza contare che spesso quando si parla di istituti non ci si riferisce ad un unico plesso scolastico, ma a circoli didattici, istituti comprendenti vari plessi.

Ad Assemini per esempio quest’anno il primo e il secondo circolo didattico, composti complessivamente da 10 plessi, 5 scuole dell’infanzia e 5 primarie saranno gestiti da dirigenti reggenti diversi, mentre sarebbe stato più coerente affidarli ad unico dirigente titolare. Il problema è che il concorso per dirigenti scolastici, bandito a novembre scorso è ancora in svolgimento quindi la graduatoria dalla quale attingere per le nomine non sarà definita prima dell’anno scolastico 2019-2020. Ci vorrà ancora un intero anno scolastico affinché ogni istituto possa contare su un dirigente scolastico sempre presente.

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