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Bari Sardo, il maestro Alessandro Farris si racconta: “La mia passione per le arti marziali”

Alessandro Farris, 29enne bariese, è senpai cintura marrone di Kyokushinkai Karate e maestro presso la Shinobu Dojo di Bari Sardo.

Si è avvicinato a questa particolare disciplina sportiva in tenera età, a soli cinque anni, affascinato dalle arti marziali e dai film di Bruce Lee e desideroso di mettersi alla prova con uno sport che allora, in Ogliastra, era sconosciuto ai più.

Cosa l’ha colpita in particolare del Kyokushinkai?  

Il kyokushinkai riesce a racchiudere in una sola disciplina tutto ciò che ho sempre cercato nel karate, nell’arte marziale pura. Combattimenti, full contact e KO sono gli aspetti che più amo, che scaricano negli atleti adrenalina pura. Lo stile si basa su una severa disciplina e un allenamento estremamente rigoroso, perché, come detto, durante le competizioni si prevede il contatto pieno e nessuna protezione, sebbene siano vietati i pugni al volto. I gradi di abilità sono distinti con vari colori delle cinture che gli allievi indossano su una divisa, rigorosamente bianca, e sono nell’ordine: bianca, arancione, blu, gialla, verde, marrone e nera.

Quando e perchè ha deciso di aprire una palestra dedicata a questa particolare disciplina sportiva?

Ho nutrito il sogno di aprire una palestra dedicata a questo sport fin da piccolo. Ho praticato nel tempo karate con il maestro Muntoni e mi sono dedicato anche ad altre arti marziali. Poi, quando ho conosciuto Alessandro Fadda, istruttore tortoliese di Brazilian Jiu Jitsu (BJJ), ho deciso di buttarmi e di tenere un corso di Kyokushinkai a Tortolì. A lui e a Ileana Micheli devo molto, mi hanno sempre incoraggiato. Quando ho visto che la disciplina ha iniziato a coinvolgere sempre più atleti, ho deciso di fare il grande salto e di aprire le porte di una palestra qui a Bari Sardo. E devo dire che l’intuizione è stata quella giusta: il dojo bariese catalizza molta attenzione da parte degli appassionati. Spero cresca sempre di più come realtà sportiva.

Ha parlato di un passato legato anche ad altre arti marziali. Quali?

Ho iniziato con il Karate Shotokan. Poi a dieci anni, insieme allo Shotokan ho praticato Taekwondo con maestro Pittalis. Nel frattempo ho raggiunto la cintura nera di Shotokan, e ho partecipato a campionati regionali, italiani, europei, portando a casa importanti risultati. Ho visitato alcune palestre di Cagliari, per poi approdare al corso di Brazilian Jiu Jitsu di Alessandro Fadda.  Consiglio a tutti, fin da bambini, di praticare arti marziali. I benefici sono innumerevoli, perchè non si tratta solo di sport ma anche di “educazione”. La competizione sportiva in questi frangenti è sempre sana, si impara ad esercitare l’autocontrollo, si allenano agilità e rapidità nei movimenti, ci si abitua alla sportività e all’umiltà, si lavora con grande disciplina.

Soddisfatto di quanto ottenuto finora?

Abbastanza, spero di riuscire a prendere la cintura nera, e che la palestra vada avanti; il gruppo è bello, mi trovo molto bene, infatti ho trovato un bell’ambiente, perché siamo qualcosa di più di un gruppo di atleti, siamo una piccola famiglia.

Articolo scritto da Melissa Caredda, in seno al Progetto Alternanza Scuola-Lavoro Classe 3C Liceo Scientifico di Lanusei

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