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Duplice tentato omicidio a Ilbono. Due giovani tortoliesi arrestati all’alba

Con l’accusa di duplice tentato omicidio in concorso, rissa e porto ingiustificato di coltello, Davide Demurtas (classe 95) e Enrico Deiana (classe 96,) entrambi residenti a Tortolì, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Lanusei questa mattina.

Le indagini hanno avuto origine nove mesi fa, il 2 luglio 2017, dopo il gravissimo fatto avvenuto a Ilbono durante una festa di compleanno, quando tre giovanissimi si presentarono, accompagnati da amici, al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Lanusei, con gravissime ferite di arma da taglio.

I tre ragazzi ( Luca Pirastu, Simone Coda e Mattia Loi), come hanno subito raccontato gli amici, stavano partecipando ad una festa per il 18esimo compleanno di un amico presso il campo sportivo di Ilbono, quando sono stati aggrediti da due ragazzi di Tortolì. Mentre i carabinieri, allertati dal personale medico, raccoglievano indizi e testimonianze a Lanusei, a Tortolì, i due aggressori si presentavano al Commissariato di Polizia, per fornire la propria versione dei fatti in compagnia di un legale di fiducia. La loro versione dei fatti è stata smentita dalle lesioni dagli stessi riportate poichè in palese contrasto con la natura e l’entità delle ferite delle vittime oltre che dalla ricostruzione investigativa.

Sono stati, quindi, indagati a piede libero per tentato omicidio. Stamane la svolta, con gli arresti domiciliari, su disposizione dal Gip del Tribunale di Lanusei.

LE INDAGINI. Durante la raccolta delle prime testimonianze non è emerso alcun dettaglio che facesse emergere la dinamica esatta. Alcuni testimoni hanno riferito di essere a conoscenza del fatto che tre giovani erano stati accoltellati e che i responsabili erano i due ragazzi di Tortolì, che dopo l’accoltellamento si erano allontanati in fretta a bordo di una vecchia Fiat Panda.  Nessuno fra i presenti alla festa ha sentito il dovere di avvertire le forze dell’ordine dell’accaduto. Anzi, al loro arrivo, alcuni ragazzi avevano in parte già ripulito le tracce di sangue presenti sulla pavimentazione interna ed esterna del luogo del delitto e, alcuni di essi, dopo avere chiuso il locale, si sono addirittura recati a casa a dormire.

I PRECEDENTI.  E’ stato accertato che una persona non festeggiata, verso la mezzanotte, ha invitato Deiana e Demurtas , che si trovavano nel centro abitato per i festeggiamenti della Madonna delle Grazie, a recarsi alla festa che si stava tenendo al campo sportivo. Durante l’attività di indagine è emerso che nel 2016, si era verificata, sempre a Ilbono, una violenta lite tra Davide Demurtas ed Enrico Deiana da una parte e Mattia Loi e Simone Coda dall’altra. Si è quindi appurato senza dubbio che esistevano due gruppi di persone contrapposti, che circa sei mesi prima del fatto, avevano avuto uno scontro fisico per futili motivi.

L’episodio accaduto nel dicembre 2016 infatti, non può non considerarsi preliminare a quanto poi  accaduto il 2 luglio successivo. I rapporti fra i quattro, escludendo Luca Pirastu che dalla ricostruzione parrebbe essere rimasto coinvolto in modo accidentale, erano tesi dall’episodio di alcuni mesi prima. In quell’occasione,  Demurtas aveva estratto un coltello.

LE ACCUSE.  Non vi è dubbio sulla volontà omicida, desunta in relazione alla pluralità dei colpi inferti, dalla violenza degli stessi e dalle zone del corpo attinte, notoriamente sede di organi vitali.

Il fatto che nessuno, al momento dei fatti abbia avuto l’accortezza di avvertire le forze dell’ordine di quanto era accaduto, la scarsità di utili informazioni, l’omertà da parte di chi, pur a conoscenza di particolari ritenuti rilevanti, non li ha portati a conoscenza degli organi inquirenti (compresi i diretti interessati) non ha certo aiutato ad una rapida soluzione della vicenda che si è conclusa solo grazie alla ricostruzione delle successive testimonianze raccolte ed alla abilità degli investigatori nei riscontri ottenuti dall’attività tecnica intercettiva posta in essere.

 

 

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