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Ogliastrini nel mondo. Riccardo Matta da Tortolì a Dublino, con un sogno nel cassetto: diventare musicista

Riccardo Matta, 24enne tortoliese, nel 2017 ha fatto la valigia e ha acquistato un biglietto di sola andata per l’Irlanda. Il suo obiettivo? Trovare fortuna e realizzare il desiderio di diventare un musicista affermato.

Appassionato di musica, principalmente rock e metal, Riccardo ha iniziato a suonare la chitarra da piccolo e nel tempo si è esibito in diverse piazze e locali ogliastrini con la cover band Metallika. La determinazione e la voglia di mettersi alla prova, lo hanno portato a proiettare il suo sogno verso nuovi orizzonti, più ampi, al di fuori dell’Italia.

U2, Skid Row, Cranberries sono solo alcuni grandi nomi della musica made in Ireland, a cui il giovane tortoliese fa costante riferimento.

«E’ stato il desiderio di fare nuove esperienze e cambiare aria a spingermi a partire» ci racconta Riccardo «La Sardegna e l’Ogliastra in particolare,  non sembravano offrirmi grandi prospettive, sia professionali che artistiche. La nostra terra è meravigliosa ma io mi sentivo in gabbia, così mi sono rimboccato le maniche, ho sacrificato un’intera stagione estiva lavorando presso una struttura di noleggio gommoni e ho risparmiato la maggior parte dei soldi guadagnati per partire e affrontare il primo periodo in terra irlandese».

I primi tempi per Riccardo non sono stati facili. Ha dormito negli ostelli e “approfittato” dell’infinita ospitalità di amici conosciuti sul posto. «E’ stata dura – racconta – ma dovevo farlo per me stesso! Con tutto il mio cuore e in qualsiasi modo spero di sfondare nel mondo della musica e farne una professione, perché la musica mi fa stare bene e l’Irlanda è un paese che offre molte possibilità in termini di studio-lavoro: è ricca di conservatori e scuole di musica da cui sono usciti grandi nomi della musica internazionale». 

«Consiglio l’Irlanda a tutti i giovani che come me hanno voglia di lavorare e allo stesso stesso tempo desiderano anche divertirsi – continua Riccardo – è un paese che offre tante possibilità, il lavoro non manca e nonostante la vita sia molto più cara rispetto all’Italia, gli stipendi sono decisamente più alti e le procedure burocratiche più snelle. Ho riscontrato qualche difficoltà nella ricerca di un alloggio, bisogna stare attenti alle truffe (può capitare che un presunto locatario mostri un appartamento a più conduttori interessati, facendo versare in un conto corrente le rate delle caparre per poi rendersi irreperibile), gli affitti sono comunque piuttosto salati, ma le soluzioni si trovano se si è disposti a spostarsi dal centro città, considerando che i trasporti sono molto efficienti».

Per Dublino, poi, spende buonissime parole. «Dublino è una città molto viva, piena di giovani. Molti mi chiedono se sia vero che gli irlandesi siano grandi bevitori: vorrei negarlo ma non posso! I pub sono tantissimi e c’è sempre un gran viavai di persone. I primi giorni in cui sono arrivato mi sono stupito del fatto che la notte durasse molto di meno rispetto all’Italia a causa della latitudine elevata: rischi di entrare al bar alla luce del sole e di uscire dopo l’alba, intorno alle 3:30 del mattino. In questi mesi ho fatto il cameriere in diversi ristoranti, cercando di risparmiare il tanto giusto per frequentare una buona scuola di musica.  La sera quando mi capita di uscire con gli amici mi meraviglio del vivaio musicale presente nella città, la musica è insita nella cultura nazionale e si trova sempre un pub in cui assistere ad un concerto live. Spesso, viaggiando con la fantasia, mi immagino lì, con la mia chitarra ad esibirmi con una mia band: vorrei abbandonare per sempre la ristorazione, vivere di musica e per la musica, questo è il mio grande desiderio!».

«Ci vuole coraggio per partire – conclude il musicista tortoliese- spesso non è una scelta facile, ci vogliono determinazione e tanta forza di volontà, soprattutto quando sai che arriverai a destinazione e non troverai nessun punto d’appoggio. Di questo vado molto orgoglioso, perchè sono consapevole di essermela cavata da solo e tornando indietro rifarei tutto».

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