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Villagrande in lutto. Il messaggio del vescovo Mura alla comunità

Quella di ieri è stata una giornata di lutto e di dolore per gli abitanti di Villagrande Strisaili per il funerale di Fabio Longoni, ucciso in un attentato nel quale è rimasto ferito anche Daniele Conigiu.

Il vescovo Antonello ha voluto manifestare la sua vicinanza ai familiari e a tutta la comunità inviando un messaggio che è stato letto dal parroco don Ernest Beroby, e che pubblichiamo integralmente.

Sul sito della diocesi ( www.diocesidilanusei.it) è apparso stamane il messaggio del vescovo Antonello Mura:

 

«Se la vita ha ancora un valore e una dignità, oggi tutti noi siamo non solo dispiaciuti ma anche tristi e angosciati. Familiari, comunità cristiana, società civile non possono accontentarsi di prendere atto di quanto è avvenuto. E io con loro.

Mi stringo idealmente a tutti i presenti alla celebrazione, che intende riaffermare che la vita vince la morte, perché questo è il messaggio della risurrezione di Gesù, nostro unico Signore. Evidentemente qualcuno – un volto anonimo e vile – crede e pensa che la morte sia più importante della vita; che si può uccidere senza pagarne le conseguenze; che l’odio o la vendetta, oppure semplicemente il male devono guidare pensieri e azioni.

Oggi cerchiamo di avere il coraggio, per favore, di dire insieme che non può essere così. Che non deve essere così. Ricordiamo Fabio e preghiamo per lui, ma non dimentichiamo che la vita è sacra e che giustizia di Dio esiste, e anche quella umana deve fare il suo corso.

Pensiamo a Daniele, e ripetiamoci che la vita non deve essere violentata dai nostri gesti, e che tutti hanno diritto a viverla pienamente. Che quest’amata comunità di Villagrande Strisaili senta profondamente non solo quanto è dolorosa l’ora che sta affrontando, ma ne tragga l’audacia necessaria per isolare e anche denunciare chi vuole farsi padrone della vita altrui.

Benedicendo questo coraggio, invio un abbraccio – in attesa di incontrarli – a tutti coloro che da vicino sono stati colpiti da questo agguato mortale e da questo attentato». 

Antonello Mura